Domenica 25 Agosto 2024

Un altro pezzo di storia rischia di essere cancellato: La Casa di Riposo Anna Rizzi

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Di forte impatto socioculturale e civile si è rivelato l’incontro tenutosi presso l’Auditorium “C. Serricchio” della nostra città organizzato dagli alunni del “Liceo Galilei-Moro” nel quadro di un percorso didattico di Educazione civica. Il tema: “Salviamo la Casa di Riposo Anna Rizzi”. Vero e proprio tormentone che la classe politica locale e regionale per decenni “distrattamente” si è trascinato dietro senza trovare una soluzione idonea per dare stabilità alla stessa, divenuta patrimonio storico della città per aver ospitato in oltre due secoli di attività migliaia di nostri anziani. Meritevole di lode l’iniziativa dei nostri studenti, per la sensibilità dimostrata nell’aver portato all’attenzione della politica e della pubblica opinione un così grave problema. È grazie a loro che per la prima volta, in un pubblico consesso, il sindaco Ing. Gianni Rotice, il consigliere regionale Avv. Paolo Campo e non ultimo il dinamico e sempre presente P. Franco Moscone, si sono incontrati per parlare della Casa di Riposo “Anna Rizzi” e del rischio della sua definitiva chiusura. Presenti l‘assessore al Welfare, avv. Grazia Pennella, il consigliere comunale Avv. Gaetano Prencipe, insegnanti e un foltissimo pubblico. Coordinatore, il prof. Michele Illiceto. Protagonisti gli studenti che si sono alternati al microfono per esporre le motivazioni dell’iniziativa, in uno all’accorato appello perché si trovi la soluzione più idonea per salvare la Casa di Riposo. Il primo a rispondere l’Avv. Campo il quale, oltre ad aver elencato le difficoltà di natura finanziaria ed organizzativa che da tempo incombono sulla struttura, ha fatto presente che l’intero complesso necessita di importanti lavori di ristrutturazione previsti dalla nuova normativa, interventi che comportano un notevole impegno finanziario. Per la qual cosa ha assicurato il suo impegno personale e della Regione Puglia per reperire i finanziamenti necessari al fine di rendere agibile la struttura e continuare il servizio di assistenza. Dal suo canto, il sindaco Rotice, ha affermato che anche l’Amministrazione comunale si sta spendendo per trovare una soluzione. Nel frattempo, bisogna inventarsi il sistema per stare sul mercato, compito che spetterebbe all’ASP. In attesa che si trovi una soluzione, gli ospiti torneranno a casa, visto che non ci sono strutture per poterli temporaneamente ospitare. Fu chiesto il coinvolgimento della Chiesa che mise a disposizione la Casa della carità ed altre strutture caritative, ha sottolineato P. Franco nel suo intervento, ma mai utilizzate. Non si è fatto cenno, però a Villa Rosa. Per la cronaca, oltre un decennio fa il Comitato provinciale di Foggia della CRI propose al Comune di Manfredonia di voler investire una considerevole somma sul territorio. L’allora assessore Cascavilla propose di ristrutturare villa Rosa. Progetto già redatto che prevedeva fra l’altro la trasformazione dell’immobile in una RSSA ed un centro diurno per malati di Alzheimer. Proposta interamente accettata dalla CRI che si sarebbe fatta carico di tutti i costi per la ristrutturazione, della gestione della RSSA e del centro diurno, oltre ad ammortizzare le spese di restauro. La risposta del CdA della SMAR fu: Sì al finanziamento, no alla gestione del presidio. Non trovando conveniente tale proposta la CRI abbandonò l’idea.

di  Matteo di Sabato

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