PER CERTI aspetti dovremmo rallegrarci del verde pubblico straripante, che pervade strade, viali, piazze, ogni spazio libero. Di solito ci si lamenta della scarsezza di piante che ornano le vie della città e non della loro abbondanza. Il fatto è che quel verde è in gran parte spontaneo e dunque abusivo e dunque niente affatto gradito. È anzi di grande e pericoloso ostacolo al normale utilizzo di quegli spazi pubblici destinati per lo più all’uso umano, quando non costituiscono ricettacolo di rifiuti, di deiezioni canine e di chissà quali animali anche pericolosi. E allora anziché costituire un abbellimento urbano, quel “verde” risulta offensivo della città e non solo sotto l’aspetto naturalistico.
A RUSCINTRO di quanto il cronista va segnalando sulla scorta delle rimostranze e lamentele della gente, riportiamo quello che “un residente di Siponto” ha scritto: una sintesi di una molto più larga e irritata lamentela. «Qui Siponto, Viale dei pini… zona abitata e con discreta e continua circolazione di mezzi, anche pesanti. Mai si è arrivato a questo stato di abbandono, nonostante i residenti, naturalmente fissi e non occasionali o stagionali, si diano da fare per un minimo di pulizia e di decoro. Gli eucalipti, negli anni addietro sistematicamente potati, vista la loro pericolosità in caso di vento forte, svettano altissimi e le loro fronde basse ricadono ad altezza passanti. Ogni mezzo pesante che passa si porta dietro una porzione dei pini stracarichi di pigne e mai potati… qualche grosso pino, già segnalato per la sua pericolosità dai residenti, giace ancora in attesa di una futura e disastrosa caduta, è già accaduto tempo fa. E grazie al recente e provvidenziale intervento dei vigili del fuoco, qualche albero è stato messo in sicurezza. La pubblica illuminazione è ormai inglobata nel verde pubblico, e praticamente la luce stradale è un optional. La spazzatrice non la si vede da tempo immemore e quelle poche volte che passa non è in grado di raccogliere granché, visto l’accumularsi continuo di foglie. Per non parlare delle strade, sventrate da lavori di adeguamento idrico, fognario, elettrico per poi essere rattoppate alla meglio, in attesa di essere asfaltate. Il provvisorio diventa definitivo. E non dimentichiamo la pista ciclabile, ormai inesistente e inguardabile. Questi erano i progetti di riqualificazione delle periferie? Ridare vita, come da promesse elettorali ad una periferia degradata e abbandonata? Siponto non è solo la piazza o la piazzetta del daino. E noi ci sentiamo davvero cittadini di serie B, anzi, per simpatia al mondo calcistico, di serie D. Grazie e ancora grazie per l’attenzione che anche questa amministrazione non ci dedica».
IN ALTRE zone anche di Manfredonia, la situazione, se possibile, ed è possibile, è anche peggiore. Uno esempio raccapricciante è il campo di erbacce tra l’ospedale, l’istituto Toniolo, il mercato rionale e la scuola media Giordani. Uno spiraglio pare si apra: la squadra comunale di manutenzione del verde pubblico potrà contare su 15 unità ex lsu stabilizzati che hanno avuto prolungato le ore settimanali da 12 a 18, grazie all’integrazione oraria deliberata dalla Regione Puglia, ai quali si potranno aggiungere, ma solo dalla metà di giugno, altri 24 lavoratori stagionali che saranno assunti dall’ASE (con quali criteri?) e ancora altri quattro dipendenti Ase assunti con concorso, che passeranno dal tempo determinato a quello indeterminato.
Michele Apollonio