È come se si vietasse ad un medico di candidarsi consigliere comunale perché potrebbe curare male un esponente del colore politico opposto o se si vietasse ad un professore di fare il consigliere comunale perché magari potrebbe mettere un voto basso al figlio del suo avversario politico.
Un principio così banale da non avere bisogno di essere riaffermato, se non fosse per la surreale richiesta di dimissioni dagli incarichi di rappresentanza del Partito Democratico di Puglia e di Manfredonia avanzata nei confronti di Matteo Panza, segretario cittadino e componente della Segreteria regionale, dalle forze politiche di centrodestra che amministrano il Comune manfredoniano.
Nessuno di noi ricorda una tale espressione di ignoranza civica e politica da parte di chi rappresenta forze politiche e istituzioni, segnale evidente della difficoltà a fronteggiare la crescita di consensi del PD nella comunità sipontina e della necessità di sviare l’attenzione dall’inadeguatezza di chi amministra quella gloriosa città.
Matteo Panza ha tutto il sostegno della Federazione provinciale e dell’Unione regionale del Partito Democratico e tutto l’apprezzamento per il lavoro svolto insieme al gruppo dirigente e alle militanti e i militanti del Circolo di Manfredonia.
Il centrodestra pensasse a risolvere i gravi conflitti d’interesse che gravano sugli amministratori che hanno candidato ed eletto, e cercasse di evitare che l’Amministrazione comunale continui a far danni alla città”.
Lo dichiararono, in una nota, il segretario provinciale, Pierpaolo d’Arienzo, e il segretario regionale del Partito Democratico, Domenico De Santis.