Domenica 24 Novembre 2024

La storica Casa di riposo Anna Rizzi smobilita

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La secolare Casa di riposo Anna Rizzi” antesignana delle moderne RSA, è in pericolo di chiusura: il personale licenziato, gli anziani ospiti sfrattati. A darne notizia l’arcivescovo padre Franco Moscone al quale si sono rivolti i diciassette dipendenti (14 della Cooperativa “San Giovanni di Dio”, 4 della ASP) che hanno ricevuto, con una “pec” del Commissario straordinario Giacomo Forte, «la comunicazione ufficiale che dal prossimo 30 maggio terminerà ogni loro prestazione presso la struttura con conseguente perdita di stipendio e del posto di lavoro, motivo che fa amaramente pensare ad una programmata chiusura delle attività della benemerita istituzione».

Non è la prima volta che la tradizionale Casa di riposo “Anna Rizzi” fondata nel 1904 dalla benefattrice manfredoniana della quale porta il nome, si ritrova in difficili condizioni gestionali; situazione che non è migliorata allorquando nel 2010 è stata trasformata in “Azienda pubblica di servizi alla persona” (ASP-SMAR). «Questa volta la crisi appare profonda, irreversibile – rileva Moscone – volta ad una chiusura definitiva della secolare struttura civica, Opera pia fino al 2010».

Gli operatori si sono recati dall’arcivescovo Moscone (una scelta significativamente emblematica del problematico momento politico-amministrativo) al quale «hanno rappresentato la difficile situazione economica in cui essi si verranno a trovare tra meno di un mese per la perdita del posto di lavoro, nonché quella degli ospiti per la fine dell’assistenza in struttura con grave disagio per le famiglie e per i loro congiunti. Con questa inaspettata decisione stiamo assistendo in questo nostro tempo, a un depauperamento ulteriore del nostro territorio che diventa dal punto di vista lavorativo e assistenziale sempre più un ‘deserto’» annota il Presule alludendo alle altre vertenze in corso in pericolo di dismissioni e perdita di occupazione.

Un epilogo peraltro annunciato. Nel febbraio del 2022 il consigliere comunale Michele Iacoviello di “Molo 21” aveva presentato una interrogazione al sindaco e all’assessora di riferimento Grazia Pennella che è stata amministratrice di quell’ente indicata dalla passata amministrazione comunale (poi sciolta), con la quale richiamava l’attenzione del Comune su quella struttura e dunque «quali urgenti e indifferibili iniziative e interventi si intendono assumere, di concerto con la Regione Puglia e gli organi aziendali, per il rilancio dell’Ente, dei servizi erogati e della valorizzazione del patrimonio immobiliare in gran parte fatiscente».

La risposta è stata «il Comune non risulta essere il giusto interlocutore» evidenziando che «l’Azienda ai servizi alla persona gode di perfetta autonomia statutaria, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica». L’assessora ha fatto menzione di un incontro con il Commissario dell’ASP, tenutosi il 21 febbraio 2022, servito per apprendere «la volontà di portare i posti a venti e qualora dovesse essere autorizzata la trasformazione, gli anziani sarebbero spostati presso idonea struttura».

Era febbraio 2022, più di un anno fa e quelli innanzi riassunti sono i risultati. I sindacati Cisl e Cgil hanno chiesto un Tavolo con la presenza dei rappresentanti di tutti i soggetti interessati alla questione.

  Michele Apollonio

 

 

 

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