Giovedì 21 Novembre 2024

Manfredonia dove vai?

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Il bilancio comunale è uno dei cardini di base che sintetizza l’attività dell’amministrazione di riferimento. È costituito da un insieme di documenti che sovrintendete all’attività economica e finanziaria dell’ente, registra la gestione delle entrate e delle spese di un comune nel corso dell’anno solare, indica da dove provengono e come l’amministrazione decide di impiegarle per il bene delle comunità, consente di verificare come viene gestita la città, le scelte compiute: insomma mostra dove e come viene indirizzata la città. Un momento importante, delicato, solenne se vogliamo, che chiama tutti coloro che i cittadini hanno votato delegandoli a svolgere i compiti di gestione della città, alla responsabilità di agire come fa il bonus pater familias. L’amministrazione comunale di Manfredonia si appresta a presentare il bilancio per l’esercizio finanziario 2022. Un altro bilancio lacrime e sangue. La vigilia non è stata per nulla tranquilla né tanto meno fattiva. Si è scatenata la protesta dei commercianti contro la conferma della esosa tassazione delle aree pubbliche occupate. Punta dell’iceberg di un più diffuso malcontento (i social sono eloquente quanto schietta attestazione) annidato nei vari settori, non solo economici, cittadini. Le difficoltà economiche hanno acuito la già marcata evasione. Dati correnti dicono che solo il 40 per cento della platea dei commercianti paga regolarmente le tasse. La caccia del Comune alla riscossione dei tributi è esasperante e spesso, troppo spesso, infarcita di errori che aggravano la situazione. Ci sono gli evasori, magari anche abituali, ma c’è tanta gente che non ce la fa a sopravvivere, figuriamoci a pagare le tasse. Gli incassi del comune non sono quelli preventivati. Tra gli esempi la mancata vendita dei beni immobiliari comunali posti sul mercato: dei 3-4 milioni di euro di valore effettivo ne sono stati riscossi poco più di 300mila euro. Di qui l’irrigidimento dell’amministrazione comunale oberata dal versamento di 2milioni e 400mila euro all’anno fino al 2028 per ripianare il debito di poco meno di 15 milioni di euro del Piano di riequilibrio finanziario decennale ereditato dalla passata amministrazione, ai quali vanno aggiunti 8,3 milioni di euro di mutui contratti. Una situazione difficile, da affrontare con spirito ben diverso da quello fin qui esercitato dalle rappresentanze politiche in campo che ha innescato conflitti che vanno oltre il confronto politico-amministrativo. Spesso si eccede e si sfocia anche in un linguaggio al limite della decenza. Occorre un cambio di passo deciso e complessivo; un diverso modo di interpretare una realtà indubbiamente anomala, ma che può, deve essere riportata alla normalità pena una ulteriore regressione di un territorio che merita ben altro. Sul tavolo cittadino ci sono questioni di fondo da affrontare e risolvere. Temi fondamentali che attengono agli indirizzi da imprimere ad un futuro che è già iniziato ma che bisogna qualificare con scelte inderogabili che prefigurino sviluppo, occupazione, benessere, certezze. Proposte non mancano. Difetta la propensione ad affrontarle con la dovuta competenza. Le scelte operate ultimamente dal sindaco Rotice, non pare vadano in questa direzione. A meno che… A meno che non ci siano situazioni inconfessabili. Il che sarebbe inconcepibile. La limpidezza delle azioni è fondamentale. Come primaria e sostanziale è la necessità di impostare una seria e fattibile programmazione dalla quale emerga la risposta alla domanda che sale sempre più imperiosa: dove va Manfredonia?

di Michele Apollonio

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