Nel 2023 le crypto si confermano come uno degli asset più desiderati in assoluto di tutto il mondo del trading online. Eppure, in un passato non troppo lontano, le cose erano molto, molto diverse. Basti pensare che quando Bitcoin venne presentato al mercato nel 2009, furono pochissimi gli investitori a decidere di scommettere sulle potenzialità di uno strumento finanziario basato su blockchain. Inutile dire che la Storia avrebbe dato loro ragione: che il BTC sarebbe passato da una prima quotazione da pochi centesimi a picchi da quasi 60.000 dollari, generando una vera e propria fortuna nei portafogli dei trader che ci avevano puntato. Negli anni proprio Bitcoin è stato via via affiancato da altre crypto, con un duplice risultato: da una parte l’asticella delle prestazioni e dei servizi disponibili via blockchain è cresciuta a dismisura. Dall’altra si è innalzato anche il livello di affidabilità dell’intero sistema. Anche per questo motivo al giorno d’oggi anche un utente senza esperienza può dedicarsi a un trading di criptovalute sicuro, seguendo i consigli degli esperti del settore ed acquisendo le competenze di base per evitare errori.
Blockchain e criptovalute: cosa sono
Prima di entrare nel merito delle criptovalute da monitorare, è sicuramente utile fare un piccolo passo indietro. Questo vuol dire innanzitutto capire cosa sia una criptovaluta: una rappresentazione digitale di valore, basata sulla blockchain. La blockchain a sua volta è un insieme di tecnologie, che hanno reso possibile la creazione di registri virtuali, strutturati in forma di blocchi concatenati tra loro. Non a caso la parola “blockchain” vuol dire letteralmente “catena di blocchi”: ogni blocco della catena contiene una specifica informazione e ogni blocco della catena è collegato al precedente e al successivo.
La blockchain è totalmente decentralizzata ed è quasi inattaccabile. Basti pensare che le informazioni di cui sopra non possono essere cancellate in alcun modo. Tornando alle criptovalute, vale poi la pena di soffermarsi sul prefisso “cripto”, che fa riferimento esplicito alla crittografia: una serie di tecniche che permettono di proteggere un bene o un messaggio. La criptovaluta viene spesso descritta come una valuta nascosta proprio per via della crittografia, che la rende inaccessibile a chiunque non disponga di credenziali di accesso specifiche.
Criptovalute da monitorare
Bitcoin è stata la prima crypto della storia lanciata sul mercato ed è stata concepita dallo stesso Satoshi Nakamoto (una pseudonimo che nasconde un’identità ancora sconosciuta) che ha teorizzato i fondamenti della blockchain. Oltre ad essere decentralizzato e protetto da crittografia, il Bitcoin presentava un sistema di attribuzione di valore quasi unico nel suo genere, considerato che non rispondeva a leggi o a regole internazionali. Col passare degli anni sono nate tante altre valute digitali che dipendono fondamentalmente dalla legge della domanda e dell’offerta e che, parallelamente, vanno oltre il semplice concetto di token.
Si pensi in tal senso a Ethereum, un ecosistema complesso che permette anche di registrare domini o smart contracts. Ma anche agli NFT: quei token non fungibili con caratteristiche di irriproducibilità e univocità, che assomigliano molto più a opere d’arte che a monete virtuali. Infine, volendo parlare di criptovalute contemporanee, è impossibile non citare Dogecoin e i meme token: crypto che acquistano potere e valore grazie alla viralità e al supporto delle communities di Internet. Ma non solo, considerato che proprio Dogecoin è stata recentemente sostenuta da un imprenditore del calibro di Elon Musk: il genio visionario dietro Tesla e Space X, che ha recentemente rilevato Twitter.