Giovedì 26 Dicembre 2024

I silenzi delle civiche autorità sul progetto Seasif

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QUANDO nel marzo 2021 la società Geochem Logistic del Gruppo Seasif avanzò l’idea non ancora definita progettualmente, di localizzare nell’area Zes di Manfredonia-Monte Sant’Angelo retrostante il porto industriale di Manfredonia, un progetto industriale, ci fu subito una levata di scudi da parte delle associazioni che si rifanno alla cultura ambientalista e della politica, contro quella iniziativa della quale era stato detto che si trattava solo di un «impianto di lavorazione della bentonite e di lavorazione di polimetalli, più strettamente connesse all’utilizzo dei nastri trasportatori ed alla riqualificazione dell’area industriale sotto il profilo della logistica e della ridistribuzione».

È SEGUITO un lungo silenzio interrotto alcuni giorni orsono con la presentazione alla Confindustria di Foggia e ai sindacati confederali provinciali, di una “Relazione tecnica” della Società Geochem srl controllata dalla Seasif Holding, in cui si dice di voler «sviluppare presso il complesso industriale ex Enichem, oggi EniRewind e Consorzio ASI, su aree che fanno capo all’amministrazione locale dei Comuni di Monte Sant’Angelo e Manfredonia, nonché sulle aree demaniali del Pontile Alti Fondali, gestito dall’Autorità Portuale del Mare Adriatico Meridionale, un progetto industriale, Logistico ed Energetico di ampio respiro, che avrà significative ricadute positive su tutto il territorio». Nelle 32 pagine che seguono sono rassegnate le varie fasi del “progetto” anche con dovizia di particolari che tuttavia non fugano i tanti dubbi, le numerose perplessità, i molti interrogativi che la lettura di quelle pagine sollecitano e che meriterebbero di essere illustrate e delucidate dalle società proponenti il progetto ma anche dai referenti istituzionali locali.

IL PROGETTO richiede particolari attenzioni data la sua importanza industriale con forti ricadute sul piano economico, sociale, ambientale e territoriale. L’investimento annunciato è considerevole, 500 milioni di euro, con una prospettiva occupazionale di oltre 400 unità. Quello di voler sapere chiaramente cosa accadrà per un intervento del genere, è una esigenza e un diritto che la popolazione rivendica senza remora alcuna considerate le esperienze negative ambientali-sanitarie e economiche-finanziarie subite.

FINO ad ora nonostante la stampa ne abbia parlato largamente, le civiche autorità nicchiano. Ed il peggior modo di affrontare i problemi della città e dei cittadini. È questione di approccio, di dialogo tra i cittadini e coloro che hanno eletto per gestire il governo della città e della popolazione. Perché tacciono? In modo del tutto accidentale si è appreso per bocca del sindaco Rotice che quel progetto di cui innanzi lo conosce da un mese: perché non ha informato almeno il consiglio comunale se non la cittadinanza attraverso le organizzazioni sociali e culturali? Per un sindaco – viene rilevato – è un dovere sacrosanto quello di dialogare con gli elettori. A Monte Sant’Angelo è stato chiesto esplicitamente al sindaco D’Arienzo di convocare l’assemblea consiliare unitamente alla delegazione di Macchia, per le informazioni su quel progetto. Le popolazioni non son o più disposte a trovarsi difronte al fatto compiuto.

  Michele Apollonio

 

 

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