È ormai consolidata da secoli la venerazione che il popolo devoto sipontino nutre nei confronti di S. Lorenzo Maiorano, vescovo di Siponto e Patrono della città di Manfredonia e dell’Arcidiocesi. Si ricorda solennemente ogni anno, il 7 febbraio, giorno della sua morte. Oltre ai riti liturgici che si svolgono in Cattedrale apertisi il 29 gennaio scorso con la Novena, come da consuetudine, il nostro amato P. Franco Moscone, attraverso un avviso sacro, nell’annunciare ai fedeli l’evento, ancora una volta ci ricorda la grande figura di S. Lorenzo Maiorano, vescovo di Siponto tra il V e VI sec., promotore indiscusso della diffusione del Cristianesimo sul Gargano “testimone delle apparizioni dell’Arcangelo Michele” e “defensor civitatis” contro Totila. “L’umanità di oggi – esordisce P. Franco – non è dissimile da quella di allora, segnata a una profonda crisi economica e culturale, i cui indicatori erano la diminuzione demografica e la perdita dell’orientamento spirituale. Il nostro Patrono in un affresco, che si trova a Michaelsberg vicino Monaco in Germania, è raffigurato davanti alla porta della città di Siponto con le mani oranti per custodirla e difenderla da vero padre. Quella città oggi è la nostra casa comune, il primo luogo dove siamo chiamati a vivere da fratelli. Forti del suo esempio, non prendiamo dalla nostra città solo quello che egoisticamente ci serve, ma preoccupandoci di tutti, a partire dai poveri, dalle persone disagiate che sono in aumento anche a causa della guerra, tornata in Europa, e la conseguente crisi energetica. Lorenzo ci chiede di essere artigiani di pace e di stroncare ogni speculazione ch emette ancora più in difficoltà chi si trova già in situazione di fragilità. Lorenzo – ammonisce ancora P. Franco – non solo ci dimostra di amare, ma ce la affida: amiamola e facciamola nostra, diventiamo noi ‘i padroni’ di chi non ha nessuno; vinciamo l’inimicizia, l’indifferenza, l’odio che riempie il cuore di violenza; difendiamo la legalità con azioni quotidiane di vita. Guardiamo la nostra città partendo da chi è più fragile; rendiamola vivibile per tutti, luogo di incontro che diventa cultura. Non viviamo Manfredonia da estranei, non prendiamo solo quello che pensiamo ci riguardi, perché ci riguarda tutto: Chiesa e Città sono due realtà bellissime, ma sempre incompiute, possiamo e dobbiamo tutti insieme completarle impegnandoci a renderle più belle sconfiggendo ogni egoismo”. Ancora una volta il nostro amato Pastore ci ammonisce con parole molto forti, pesanti quanto un macigno, in un momento molto delicato per la nostra città e il territorio. Il 7 febbraio prossimo, come di consueto, dopo la Santa Messa delle ore 8:00, seguirà, con inizio alle ore 10:30, il Solenne Pontificale presieduto da Padre Franco Moscone, e concelebrata dal Clero diocesano. Al termine, la processione, con l’ostensione della reliquia e la statua del Santo per le vie principali del centro storico. Partenza dalla Cattedrale, la processione percorrerà via Arcivescovado, corso Roma, piazza Marconi, corso Manfredi, via dell’Arcangelo, corso Roma, piazza Giovanni XXIII per far rientro in Cattedrale. Alle ore 18:30, in Cattedrale, celebrazione dell’Eucarestia.
di Matteo di Sabato