Mercoledì 18 Dicembre 2024

Foggia, gare d’appalto del Riuniti manipolate: 4 arresti. In carcere il dirigente De Santis

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Dalle prime luci dell’alba la Guardia di Finanza di Bari, con il supporto di militari del Comando Provinciale di Foggia e del Gruppo Pronto Impiego di Bari, sta dando esecuzione a un’ordinanza nei confronti di 4 persone, una in carcere e 3 agli arresti domiciliari, indagate a vario titolo per concussione, corruzione, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, reati commessi a Foggia nel periodo tra il 2018 e il 2021 in relazione a episodi di concussione e corruzione correlati ad affidamenti diretti di lavori e forniture, nonché la manipolazione di 4 gare di appalto bandite dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti di Foggia. In carcere l’ingegnere Massimo De Santis, 62 anni, di Foggia. Ai domiciliari l’ingegnere Nicola Stefanelli, 56 anni, di Bari, rappresentante legale della società Esse Ingegneria srl e progettista; Giovanni Amoroso, 57 anni, di Bari, contact manager della società Siram spa; Marco Labianca, 36 anni, di Acquaviva delle Fonti (Ba), rappresentante legale della società Airleg srl. Le misure sono state emesse dal gip Roberta di Maria su richiesta del pm Anna Landi. Le indagini della Finanza di Bari sono state coordinate dal tenente colonnello Domenico Mallia.

Sarebbe emerso un vero e proprio reticolo di contatti tra imprese e pubblici ufficiali, con lo scopo di pilotare gli appalti e ottenere illeciti guadagni. Ruolo primario sarebbe stato rivestito dal dirigente dell’Area Gestione Tecnica degli Ospedali Riuniti di Foggia, in carcere. Le indagini accertato la presunta manipolazione di 4 gare di appalto bandite dall’Azienda Ospedaliera Universitaria «Ospedali Riuniti» di Foggia. Si tratta dell’affidamento del servizio di riqualificazione e attivazione delle 8 sale operatorie all’interno del blocco operatorio (gara bandita il primo luglio 2019 dagli Ospedali Riuniti), per un impegno di spesa di oltre 2,1 milioni di euro; dell’affidamento del servizio di gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti elettrici (gara bandita il 23.07.2020 dagli Ospedali Riuniti), per un impegno di spesa di 4 milioni di euro; l’affidamento diretto del servizio inerente alla viabilità interna ed agli accessi carrabili e pedonali (gara bandita il 18.07.2019 dagli Ospedali Riuniti), per un impegno di spesa di oltre 42mila euro. Ed infine l’affidamento del servizio di gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti gas medicinali e tecnici (gara bandita il 15.05.2018 sempre dagli Ospedali Riuniti), per un impegno di spesa di 1,6 milioni di euro.

Secondo l’accusa, per la gara per la riqualificazione delle sale operatorie per l’attività intramoenia, i referenti di una s.p.a. con sede a Milano – uno dei quali nominato anche dirigente a contratto dalla stessa stazione appaltante – avrebbero redatto sia i documenti necessari ad avviare la procedura (studio di fattibilità, quadro economico, progetto preliminare e progetto esecutivo), sia gli atti di gara (capitolato tecnico, bando e disciplinare), tutto al fine di assicurarsi vantaggi nella fase di valutazione tecnica del progetto presentato. In più, il dirigente dell’Area Gestione Tecnica del Policlinico di Foggia – che secondo gli investigatori avrebbe un ruolo fondamentale – non solo nella qualità di R.U.P. si sarebbe attribuito la paternità di alcuni documenti (relazioni, tavole architettoniche) mai stilati, indispensabili per l’avvio della procedura, ma – quale componente della commissione giudicatrice di gara – avrebbe favorito il raggruppamento temporaneo di imprese (costituito dalla spa milanese e da una s.r.l. con sede a Bari), poi risultato vincitore dell’appalto.

In relazione alla gara per l’affidamento del servizio di gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti elettrici, secondo l’accusa De Santis avrebbe ricevuto dall’amministratore unico di una srl con sede a Foggia prima della scadenza del termine per la presentazione delle domande, l’offerta tecnica ed economica consigliandogli l’inserimento di migliorie. Peraltro, lo stesso dirigente avrebbe ricevuto dal medesimo amministratore unico – in cambio di 29 affidamenti diretti di lavori concessi nel periodo 2018-2020 – varie utilità (tra cui 18 lampade da appartamento e 2 impianti di antifurto per le sue abitazioni di Troia e Foggia) per un valore complessivo di circa 9.000 euro.

Infine per quanto concerne la gara per il servizio di gestione e manutenzione degli impianti gas medicinali e tecnici, la manipolazione della procedura sarebbe stata realizzata mediante la predisposizione degli atti a base di gara (capitolato tecnico e disciplinare) ad opera della s.r.l. con sede ad Altamura (Bari) poi risultata aggiudicataria dell’appalto. Inoltre, a seguito della iniziale aggiudicazione del servizio ad altro operatore economico, il rappresentante legale della s.r.l. di Altamura e il Rup – ancora una volta individuato nella figura del dirigente dell’Area Gestione Tecnica – avrebbero concordato di attivare la procedura per l’accertamento sulla congruità dell’offerta presentata, provvedendo alla sua esclusione e al definitivo affidamento dei lavori alla s.r.l., grazie all’elaborazione da parte del legale dell’azienda – in luogo della stazione appaltante – della replica alle giustificazioni presentate dall’aggiudicatario provvisorio. Il dirigente dell’Area Gestione Tecnica, per favorire l’aggiudicazione di tale gara, avrebbe ricevuto dall’amministratore di fatto della s.r.l. vincitrice dell’appalto un soggiorno di una settimana con la compagna in un albergo a Sestriere (To), di proprietà della società con i biglietti aerei di andata e ritorno, uno smartphone Iphone X e un divano.

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Capitanata · Cronaca · News

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