Sabato 6 Luglio 2024

IL NATALE E LA RICERCA DELL’INIZIO di Michele Illiceto

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Il Vangelo che si legge a Natale è preso dal famoso Prologo del Vangelo di Giovanni, che dice così “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta”.

Questo brano del vangelo di Natale ci fa andare alle origini, alla radice di tutto. Prima di ogni prima. Prima del tempo, laddove l’essere prende forma. Dove le cose hanno balbettato il desiderio di nascere ed esistere. Dove la vita esce dal nulla per farsi dono immenso e gratuito.

Esso ci riporta laddove la ragione di tutto – il Logos –  ci dice perché qualcosa c’è e non piuttosto il nulla. Ci fa andare al Principio, laddove i filosofi, con la sola ragione non sono mai arrivati, ma solo avvicinati, ponendo solo la domanda senza tuttavia mai trovare l’ultima e definitiva risposta.

Laddove la filosofia, con le sue alte e appassionate speculazioni messe in atto già nel mondo greco, non arriva, ci arriva la fede, non certo per spiegare ma solo per contemplare. Non con la presunzione di chi vuole capire, ma con l’umiltà di chi vuole provare stupore per ciò che lo supera e lo affascina. Non per entrare nel mistero e svelarlo, diventandone padrone, ma solo per metterlo in scena come quella zona di silenzio che nessuno può descrivere. Il principio è l’Inizio che tutti cerchiamo e il Fine a cui tutti aspiriamo.

E che cosa sta al principio? Il Logos, dice il testo greco. Esso non indica solo il pensiero o la ragione, o ancora la Parola, ma anche l’Amore, non tanto e solo l’Eros (amore che prende) ma soprattutto l’Agape (amore che dona). Perciò possiamo parafrasare questo testo e ritrascriverlo nel modo seguente: “In principio era l’amore, e l’amore era presso Dio e l’amore era Dio”. Cioè in principio c’è il dono. Non c’è uno che prende, ma uno che dà.

Quindi in principio c’è la Parola di amore che il Padre dice nel Figlio amato. In principio c’è un Figlio che rimanda al Padre come a Colui per il quale egli vive. Non c’è l’atto solitario di una materia che scoppia per puro caso. Non c’è l’esplosione di una energia che, seppur potente e tremenda, rimane come neutra e senza volto.

Non c’è neanche il capriccio di un demiurgo che, per gioco, si diverte a dare forma a una materia disordinata. No! Queste spiegazioni non renderebbero ragione di tutta la bellezza che è disseminata nelle infinite maglie dell’universo, come anche dentro di noi! Senza un Logos la bellezza cadrebbe nel non senso radicale!

E’ per rendere ragione della bellezza che è nel mondo che il cristianesimo ha una proposta molto più affascinante. La bellezza, come ha cercato di dimostrare il grande filosofo tedesco Hegel,  ma prima di lui i due giganti della filosofia greca, Platone e Aristotele, non può essere casuale, ma profondamente razionale.

A Natale – in cui celebriamo la nascita che racchiude tutte le nascite – ci viene ricordato che in principio non c’è il caso o un capriccio, ma solo un unico e grande atto di amore. Esso viene da una comunità che in sè è amore, relazione che sa di unità e comunione, dove non vi è alcuna divisione o lacerazione, né dolore né morte.  Dove tutto è riconciliato e rappacificato.

Il Natale ci ricorda che Dio  –  l’amore da cui veniamo –  è anche l’amore verso cui andiamo. Siamo fatti dall’amore e siamo fatti per amare, e non per altro: per il potere, per il denaro, per il successo, per dominare, per prevaricare.

E questo amore non è semplice emozione o puro sentimento, ma è Dio stesso. L’amore prima che umano è profondamente qualcosa di divino. E come davvero esso è nessuno lo sa. E’ un mistero al quale noi ci avviciniamo ogni volta che ci sforziamo di amare. Esso è rimasto nascosto per secoli, fin quando, nella nascita di quel bimbo a Betlemme, ci è stato finalmente svelato.  Dio nasce in noi per farci nascere in Lui. E l’amore disarma, scalda, abbraccia, cura.

L’universo ha un segreto. Esso giace nelle profondità delle cose mute e silenziose. E’ celato nell’infinitamente grande e nell’infinitamente piccolo. Esso giace anche dentro di noi, nei nostri desideri di pace e di armonia, di bellezza e di bene, di giustizia e di solidarietà.

Certo non è facile. Ma la sfida sta proprio qui. Non siamo fatti per il male, ma per il bene, che, guarda caso, già i filosofi greci identificavano con il bello. Siamo fatti per la bellezza. Ma la via per arrivarci è solo l’amore.

Per questo ho tradotto il testo evangelico con la frase seguente: “In principio era l’amore, e l’amore era presso Dio e l’amore era Dio”.

Che in questo Natale ciascuno possa incontrare l’amore che cerca. L’amore da cui siamo cercati. E non solo quello umano, che auguro a tutti di trovare, ma quello di Dio che rende possibile anche l’amore umano, il quale, nonostante tutta la sua grandezza e nobiltà, comunque non ci basta.

di Michele Illiceto

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