È ORMAI consuetudine dei consigli comunali di questa amministrazione Rotice, che finiscano in bagarre confermate e rilanciate da comunicati roventi al limite degli insulti. Ad un anno compiuto di consiliatura, i due schieramenti che compongono l’assemblea, non sono riusciti a trovare la necessaria e doverosa intesa sulle modalità di condurre i lavori consiliari inerenti a provvedimenti riguardanti i cittadini che, al tirar delle somme, rimangono i veri danneggiati da comportamenti ingiustificabili che oltre al messaggio disgregante che viene diffuso, non fanno capire quale sia l’esatta entità e portata dei provvedimenti approvati, in gran parte, a maggioranza con la minoranza fuori dall’aula per protesta. La gente, quella poca che segue ormai la “politica” cittadina meno ancora quella di Palazzo San Domenico, non riesce a discernere, a rendersi conto quale sia la vera realtà, cosa avviene effettivamente nelle stanze del Palazzo. Le voci circolanti non promettono bene.
IL SUBBUGLIO in quest’ultima assemblea, è scoppiato su problemi edilizi nel comparto edificatorio CA12, riguardanti varianti, modifiche e integrazioni delle convenzoni. Ma non è andata meglio sugli altri punti all’odg. Lo scontro si è consumato sugli emendamenti. Ne hanno proposto uno per parte. Al momento della votazione la minoranza ha votato quello della maggioranza che però ha votato contro quello della minoranza che a quel punto ha abbandonato l’aula. «Siamo stati presi in giro da chi finge di chiedere la nostra collaborazione, ma in realtà usa le istituzioni come se fosse cosa privata» protestano in coro i consiglieri di minoranza Molo 21, Con, M5S, dem, Manfredonia nuova, Progetto popolare, riuniti in “Voci in Comune”.
A QUEL PUNTO è subentrato un altro problema: la maggioranza si è trovata non più maggioranza. Sospensione tattica della seduta ripresa dopo una mezzora con l’arrivo del consigliere Adriano Carbone (tra gli imputati nel processo “Omnia nostra” «parte integrante di questa maggioranza») assente per tutta la durata della discussione, che ha ristabilito il numero legale. Rientrava frettolosamente anche il sindaco, assentatosi per partecipare ad una riunione. «Resto allibito nel vedere l’aula vuota tra tutti i banchi dell’opposizione» osserverà prima di avventurarsi in delle chiose più da campagna elettorale piuttosto che da sindaco di un governo cittadino pensoso di creare condizioni di dialogo e comprensione.
INCROCIATE le accuse. «Irresponsabilità, altro che amore per la città. Il vergognoso teatrino messo su oggi dall’opposizione in Aula Consiliare è la palese rappresentazione di un anno di polemiche e strumentalizzazioni contro l’interesse dei cittadini» accusano i consiglieri di maggioranza che non lesinano invettive velenose contro gli “avversari” di opposizione.
«NOI CONSTATIAMO, invece – ribatte “Voci in Comune” – che questa maggioranza è assolutamente impreparata ad amministrare la città, perché redige atti che non tutelano nemmeno sé stessa e che il Sindaco emette giudizi affrettati senza avere nemmeno vissuto il teatrino costruito ad arte dalla sua maggioranza. I cittadini sappiano che dietro un impegno di facciata si cela una vergognosa mancanza di visione e capacità amministrativa. Una maggioranza presuntuosa arrogante e frustrata».
Michele Apollonio