La carriera alias è un accordo di riservatezza che s’instaura tra scuola, studente e famiglia (nel caso di studente minorenne), attraverso il quale la persona chiede di essere riconosciuta e denominata con un genere alternativo rispetto a quello assegnato alla nascita.
La carriera alias è una procedura di semplice applicazione, che prevede la possibilità di modificare il nome anagrafico con quello di elezione, scelto dalla persona, nel registro elettronico, nell’indirizzo di posta elettronica, negli elenchi e in tutti i documenti interni alla scuola aventi valore non ufficiale.
Si tratta, a ben vedere, di una buona prassi che evita a queste o queste/i studenti il disagio di continui e forzati coming out e la sofferenza di subire possibili forme di disagio o, ancor peggio, di bullismo. La carriera alias resta comunque solo un punto di partenza per affrontare un discorso, più ampio, connesso alla ricerca di una cultura delle relazioni e di pratiche educative in grado di creare senso di appartenenza e consapevolezza in tutta la comunità scolastica.
Nessuna certificazione medica/psicologica viene richiesta dalla Scuola e neppure necessariamente presentata dalla/dallo studente trans o dalla famiglia/tutore, perché la varianza di genere non è una malattia ma una espressione sana delle tante possibilità del genere umano, giova ricordare che l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2018 ha rimosso la transessualità dall’elenco delle
patologie mentali).
La Carriera Alias, pertanto, è un atto di rispetto, oltre che di tutela della privacy, verso le istanze delle persone. Le buone pratiche, quindi, possono rappresentare occasioni di crescita culturale per tutta la comunità scolastica, se accompagnate dalla traduzione in azioni concrete delle parole chiave quali convivenza consapevole, parità, rispetto delle differenze, prevenzione di tutte le forme di
discriminazione, più volte ribadite in sede europea, attraverso le Dichiarazioni, e in sede internazionale con le Carte, e ben sottolineate in Italia nella recente Legge 107/2015, all’art.1 comma 16, esplicitato nelle apposite Linee Guida Nazionali, emanate il 27 ottobre 2017 (Educare al rispetto: per la parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione).
Azioni concrete di formazione, per accompagnare la transizione sociale di chi ne fa richiesta rendendo il contesto scolastico quanto più possibile accogliente: con l’utilizzo di una comunicazione rispettosa e non sessista, con l’adeguamento delle documentazioni, con la riorganizzazione degli spazi, con una specifica formazione del personale docente e ATA, con l’informazione/formazione e l’educazione delle classi all’affettività, alla sessualità e al rispetto di ogni differenza.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Art. 3 della Costituzione Italiana;
Convenzione Onu sui diritti infanzia e adolescenza 1989 (I 4 principi fondamentali);
Regolamento UE 2016/679 o GDPR e Codice Privacy (D.lgs. 196/03);
Legge n. 59 del 15 marzo ’97 e successivi decreti, Autonomia Scolastica;
DPR n. 275/99, Autonomia delle Istituzioni Scolastiche;
DPR n. 249/98 e successive modificazioni, Statuto delle Studentesse e degli Studenti;
Risoluzione del Parlamento Europeo del 28 settembre 2011 sui diritti umani, l’orientamento sessuale e l’identità di genere nel quadro delle Nazioni Unite;
L. 107/2015, Art. 1 c.16;
Linee Guida per la tutela di tutti i diritti umani da parte delle persone LGBTIQ+;
Disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati il 4 novembre 2020;
Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità (Atto Senato
n. 2005).
In Italia, il Ministero dell’Istruzione non ha ancora provveduto ad emanare Linee Guida specifiche per l’attivazione della Carriera Alias per studenti trans, alle quali le Scuole di ogni ordine e grado possano fare riferimento per redigere appositi protocolli. Nonostante l’assenza di norme nazionali che dettino regole su questi percorsi, necessari e talvolta urgenti, le Scuole fanno i conti quotidianamente col bisogno di garantire benessere e sicurezza a tutte e tutti coloro che nelle Scuole trascorrono il loro tempo da studenti. Non per ogni studente è facile star bene a scuola, non per chi vive tutti i giorni la sensazione di non essere “conforme” ad aspettative sociali e a ruoli stereotipati, rigidamente stabiliti e interiorizzati, che non tengono conto delle differenze individuali riguardanti anche l’identità di genere.
Le Scuole, dunque, dovrebbero sentire forte il dovere di “…rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” (“È compito della Repubblica…” art.3 della Costituzione Italiana). Nel caso in questione, parliamo di ostacoli di “ordine sociale” che fanno riferimento al riconoscimento della persona e della sua identità percepita, quando questa non corrisponde a quella assegnata alla nascita in base al sesso biologico. Ostacoli che la Scuola ha la possibilità di rimuovere a vantaggio, non solo di ogni persona direttamente interessata, ma di tutta la comunità educante.
Il recente Disegno di legge, noto come DDL contro l’omo-lesbo-bi-transfobia, approvato il 4 novembre 2020 dalla Camera dei Deputati e trasmesso al Senato come Atto n. 2005, ha inteso definire con precisione l’identità di genere all’articolo 1, comma 4 “per identità di genere si intende l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione.” Il bisogno di riconoscimento è uno dei bisogni umani primari.
La percezione di una propria identità di genere non rispondente a quella assegnata può manifestarsi in età molto precoce, già nella prima infanzia, o più avanti nell’adolescenza. Spesso tale scoperta genera disorientamento, disagio, disistima e altre forme di sofferenza legate non alla varianza dell’identità di genere in quanto tale, ma all’assenza di riferimenti culturali, sociali e politici adeguati in famiglia e a scuola. Non essere rappresentate nelle narrazioni del mondo che fa la Scuola attraverso i contenuti delle discipline e le attività extracurricolari, rende confuse e disorientate le persone con varianza di genere alle quali, invece, si dovrebbe permettere di “riconoscersi come esseri umani non sbagliati” e di riconoscere per sé, come per chiunque altro, un proprio posto nel mondo. Ecco perché la Scuola può offrire l’occasione di scoprire che l’umanità non è “naturalmente” come viene rappresentata e organizzata, ma si manifesta in una molteplicità di sane varianze di
identità che hanno tutte diritto di espressione, riconoscimento e rispetto.
L’offerta scolastica, proprio in risposta alla complessità e fluidità della realtà circostante, deve attivare programmi e percorsi transdisciplinari che mettano al centro un agire scolastico e un sapere
critico volti a formare una società non sessista, rispettosa e consapevole anche, ma non solo, nella convivenza delle differenze di genere.
Spesso invece la Scuola è il luogo dove si sperimenta l’esclusione, il rifiuto, la violenza. Se la Scuola si presta ad essere un luogo fisico e sociale in cui si discrimina, si vessa, e si agisce bullismo su bambine, bambini, preadolescenti e adolescenti, potenziali vittime se in possesso di determinate caratteristiche che le rendono differenti dalla “norma” o dai modelli ritenuti accettabili, certamente lo è per chi vive l’esperienza trans. I dati ci raccontano, una realtà agghiacciante, che le e gli studenti trans hanno il più elevato tasso di abbandono scolastico e questo non riconoscersi nella norma che la famiglia e la società si aspetta da loro è un accumularsi di sofferenze e disagi (che possono manifestarsi con depressioni, autolesionismo e atti suicidari, disturbi del comportamento alimentare e altro), talvolta seguito dal ritiro sociale (è in crescita il fenomeno degli hikikomori).
Riferendosi a quanto attuato da un sempre maggiore numero di Università italiane, alcuni Istituti Scolastici del primo e secondo ciclo hanno interpretato al meglio le competenze attribuite dalle
norme nazionali in materia di autonomia scolastica (Art. 21, comma 10, Legge n. 59/97 “Nell’esercizio dell’autonomia organizzativa e didattica le istituzioni scolastiche realizzano… iniziative di prevenzione dell’abbandono e della dispersione scolastica; art. 4 comma 1, DPR n. 275/99 “Le istituzioni scolastiche, nel rispetto della libertà di insegnamento, della libertà di scelta educativa delle famiglie e delle finalità generali del sistema… riconoscono e valorizzano le diversità, promuovono le potenzialità di ciascuno adottando tutte le iniziative utili al raggiungimento del successo formativo”) ed elaborato procedure per la carriera alias adottate dagli Organi Collegiali competenti, ad integrazione del loro Regolamento di Istituto.
In questa prospettiva, la carriera alias è un accordo di riservatezza tra scuola, studente trans e famiglia (nel caso di studente minorenne), attraverso il quale la persona trans chiede di essere
riconosciuta e denominata con un genere alternativo rispetto a quello assegnato alla nascita. Insieme a questo provvedimento vanno poi concordate altre buone prassi, fra cui l’uso di spazi sicuri (scelta del bagno, dello spogliatoio, etc.), per la/lo studente trans, poiché sono questi i luoghi in cui avvengono spesso pesanti episodi di bullismo.
La carriera alias è una procedura di semplice applicazione, che prevede la possibilità di modificare il nome anagrafico con quello di elezione, scelto dalla persona trans, nel registro elettronico, negli elenchi e in tutti i documenti interni alla scuola aventi valore non ufficiale. Si tratta di una buona prassi che evita a queste o queste/i studenti il disagio di continui e forzati coming out e la sofferenza di subire possibili forme di bullismo. La carriera alias resta comunque solo un punto di partenza per affrontare un discorso, più ampio, di pratiche educative in grado di creare senso di appartenenza e consapevolezza in tutta la comunità scolastica.
Nessuna certificazione medica/psicologica deve essere richiesta dalla Scuola e neppure presentata dalla/dallo studente trans o dalla famiglia/tutore, la varianza di genere non è una malattia ma una espressione sana delle tante possibilità del genere umano (l’OMS nel 2018 ha rimosso la transessualità dall’elenco delle patologie mentali). La Carriera Alias pertanto è un atto di rispetto,
oltre che di tutela della privacy, verso le istanze delle persone trans. Quindi le buone pratiche possono rappresentare occasioni di crescita culturale per tutta la comunità scolastica, se
accompagnate dalla traduzione in azioni concrete delle parole chiave quali convivenza consapevole, parità, rispetto delle differenze, prevenzione di tutte le forme di discriminazione, più volte ribadite in sede europea, attraverso le Dichiarazioni, e in sede internazionale con le Carte, e ben sottolineate nella recente Legge 107/2015, all’art.1 comma 16, esplicitato nelle apposite Linee Guida Nazionali, emanate il 27 ottobre 2017 (Educare al rispetto: per la parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione). Azioni concrete di formazione, dunque, per accompagnare la transizione sociale di chi ne fa richiesta rendendo il contesto scolastico quanto più possibile accogliente: con l’utilizzo di una comunicazione rispettosa e non sessista, con l’adeguamento delle documentazioni, con la riorganizzazione degli spazi, con una specifica formazione del personale docente e ATA, con l’informazione/formazione e l’educazione delle classi all’affettività, alla sessualità e al rispetto di ogni differenza.
REGOLAMENTO CARRIERA ALIAS
Art. 1- OGGETTO E FINALITA’ DEL REGOLAMENTO
La finalità del presente regolamento è quella di garantire a studenti con varianza di genere o trans, in tutte le loro diverse esperienze della scuola, la possibilità di vivere in un ambiente scolastico sereno, attento alla tutela della privacy e al diritto di ogni persona di essere riconosciuta nel proprio genere espresso, idoneo a favorire rapporti interpersonali affinché siano improntati alla correttezza ed al reciproco rispetto delle libertà e dell’inviolabilità della persona.
Art. 2 – RICHIESTA ATTIVAZIONE DELLA CARRIERA ALIAS
L’attivazione della Carriera Alias può essere richiesta dalla famiglia/tutore legale di un’alunna o di un alunno minorenne trans o direttamente dall’alunna/o maggiorenne trans, fornendo una
comunicazione firmata in cui si dichiara che la/lo studente ha un’identità diversa da quella assegnata alla nascita in base al sesso biologico, attestando che la persona in questione deve essere rispettata e nominata secondo il nome di elezione e i pronomi scelti.
La famiglia o il tutore legale dell’alunna/o minorenne oppure l’alunna/o maggiorenne che intende richiedere la Carriera Alias (d’ora in poi “persona richiedente”) invia la richiesta all’indirizzo di posta elettronica: fgic864003@istruzione.it – fgic864003@pec.istruzione.it. con oggetto: “Riservato: richiesta attivazione Carriera Alias;” la mail sarà visionata esclusivamente dalla Dirigenza Scolastica e dalla funzione strumentale dell’inclusione, delegato dalla Dirigente (d’ora in poi “Delegato”). Il Delegato fornisce le informazioni necessarie per l’attivazione della Carriera Alias, supporta la persona richiedente nell’istruzione della procedura amministrativa e segue direttamente il percorso della richiesta e la gestione della Carriera Alias una volta attivata. Il Delegato, per venire incontro alle esigenze specifiche dell’alunna/o e previa autorizzazione della medesima o del medesimo oppure della famiglia/tutore legale, in caso di studente minorenne, può avvalersi di un ulteriore gruppo di lavoro.
Art. 3- ATTIVAZIONE E GESTIONE DELLA CARRIERA ALIAS
La Carriera Alias non è aggiuntiva e coincide giuridicamente con quella già attivata (al momento dell’iscrizione contenente i dati anagrafici) e riferita alla persona richiedente; resta attiva fintantoché prosegue la carriera, fatte salve le richieste di interruzione avanzate dalla persona richiedente Referente amministrativo per la gestione della Carriera che cura la procedura di attribuzione dell’identità alias e il collegamento fra questa e l’identità anagrafica della persona richiedente, è la Segreteria Didattica della Scuola.
Il Delegato, nella gestione della Carriera Alias una volta attivata, informa opportunatamente l’eventuale personale supplente assegnato alla classe ad anno scolastico già avviato (e ove è possibile
concorda con la persona richiedente), al fine di agevolare la relazione con la/lo studente. Il Delegato, nel caso sia interessata una classe terza secondaria di primo grado, o una classe quinta di Istituto Superiore, si accerta che il personale docente esterno della Commissione per l’Esame di Stato, venga adeguatamente informato sulle corrette modalità di relazione con la o lo studente trans per cui è stata attivata la Carriera Alias e sulla gestione adeguata dei documenti ad uso interno o esterno.
Art. 4 – RILASCIO CERTIFICAZIONI
Tutte le certificazioni ad uso esterno, rilasciate dalla Scuola alla persona richiedente, fanno riferimento unicamente alla identità anagrafica.
Art. 5 – OBBLIGHI DELLA PERSONA RICHIEDENTE
La persona richiedente, o la famiglia/tutore legale in caso di studente minorenne, si impegna ad informare la Scuola o l’Istituto di qualunque ulteriore e nuova situazione.
Art, 6 – VALIDITA’ DELLA CARRIERA ALIAS
La Carriera Alias, una volta attivata, si intende rinnovata tacitamente all’inizio di ogni anno scolastico, salvo richiesta di interruzione della stessa da parte della persona richiedente o della famiglia/ tutore legale in caso di studente minorenne.
ART. 7 – TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
L’I.C. “Giordani-De Sanctis” tratta i dati indicati relativi al presente Regolamento in conformità alla disciplina vigente in materia di riservatezza e di trattamento dei dati personali.
ART. 8 – ENTRATA IN VIGORE E PUBBLICITÀ
Il presente Regolamento è immediatamente efficace a far data dalla approvazione da parte del
Consiglio di Istituto. Il Regolamento Carriera Alias sarà pubblicato sul sito web della Scuola, nell’apposita area Regolamenti.
La Dirigente Scolastica
Prof.ssa Lara Vinciguerra