Domenica 22 Dicembre 2024

La “toccata e fuga” della “Le Bougainville”

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I croceristi hanno preferito il Gargano

In gergo marinaresco si dice “toccata” quanto una nave approda in un porto. E una toccata, ma nel significato letterale, è stato l’arrivo nel porto di Manfredonia, quello storico, della nave da crociera “Le Bougainville”. Stazza lorda poco meno di diecimila tonnellate, 107 passeggeri, 115 i componenti dell’equipaggio. È arrivata alle 7 e ha ormeggiato alla banchina di ponente. Dove c’erano quattro autobus ad attendere i croceristi che sono subito partiti, come da programma, per altre mete: Monte Sant’Angelo per visitare la grotta-basilica di San Michele, il rione Junno, e l’abbazia di Pulsano; San Marco in Lamis ove si sono soffermati nella masseria di Calderoso. Alle tredici il lussuoso yacht ha salpato le ancore e ha ripreso il mare. Una toccata e fuga per dirla nella forma musicale molto cara a Bach.

E Manfredonia? A parte il sindaco Gianni Rotice che nelle funzioni di cerimoniere ha dato il benvenuto agli ospiti, e Saverio De Girolamo in rappresentanza dell’agenzia marittima che ha curato la “toccata” della nave, la città è rimasta completamente ignorata, fuori da qualsiasi interesse. Eppure, stando il ripetutamente richiamo trionfalistico al turismo, la città avrebbe dovuto ricevere un minimo di attenzione da quei turisti dirottati espressamente su queste sponde. Invece nulla, quel centinaio di turisti venuti dal mare hanno puntato dritto su altre destinazioni non soffermandosi in città nemmeno per un caffè. La “toccata” nel porto di Manfredonia è stato solo uno approdo tecnico.

La “Le Bougainville” è l’unica nave passeggeri di ridotte dimensioni che è approdata nel porto di Manfredonia, peraltro a fine estate. In tutti i mesi estivi non ci sono state altre “toccate”. E non ce ne saranno altre. A parte i fondali risicati (la Le Bougainville ha rimosso tanto fango dal fondale) che non consentono il passaggio di navi di maggiore tonnellaggio (la Amerigo Vespucci ha dovuto essere dirottata al porto industriale), pare che Manfredonia turistica abbia poca considerazione nelle compagnie di navigazione che gestiscono le crociere marittime. Mancherebbe quell’appeal che calamita i turisti di mare che hanno tempi e modi prefissati per utilizzare al meglio il tempo a loro disposizione. Una verità apparente: i riferimenti di grande e originale attrazione ci sono, solo che manca la loro organizzazione per renderli fruibili. I musei, per esempio.

Manfredonia potrebbe ben essere definita la città dei musei: a cominciare da quello nazionale archeologico che espone reperti che narrano la storia di millenni; cui fa da completamento il museo Diocesano che sintetizza la storia di una arcidiocesi che principia dagli albori del cristianesimo; il museo dei Pompieri e della Croce rossa, una straordinaria ricostruzione dell’evoluzione storica di due corpi dalle benemerenze eccezionali; il museo Civico con l’originale collezione dei santi sotto campana (a quando l’ampliamento già progettato?); il museo del Mare con una vasta raccolta di reperti legati al mare e alle attività che si svolgono sul mare; in progetto c’è anche un museo dell’Acqua. Per non parlare del Parco archeologico di Siponto dove s’incontrano e si esaltano un passato remoto e un avvenire futuro. Ma c’è tanto altro che farebbe di Manfredonia una meta turistica di qualità. È quanto mai significativo che a segnalare tanta ricchezza stupefacente non ci sia neanche un cartello che indichi la loro presenza. E poi si vorrebbe che il turista si fermi…

  Michele Apollonio

 

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Commenti

  • E Rotice dichiara “la città che si riapre al mare”, sì, per dare un servizio ai paesi limitrofi che beneficiano di arrivi come questo? Ma dov’è il piano per il rilancio turistico della città??? Ce lo illustri il signor sindaco ed i suoi sostenitori politici.

    Gino 24/09/2022 12:10 Rispondi

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