A TUTTI voi, che abitate il poliedrico mondo della scuola, auguro che l’anno scolastico 2022-2023 sia un grande esercizio di ascolto ed una palestra di speranza fatta di responsabilità e relazioni positive». È l’augurio espresso dall’arcivescovo padre Franco Moscone per questo nuovo anno scolastico che «riprende – ha evidenziato il sindaco Gianni Rotice nel suo messaggio – dopo gli anni difficili della pandemia, della DAD, del distanziamento che ha reso difficoltoso il ruolo educativo e formativo della scuola, colonna portante delle nostre comunità e ponte verso il futuro per la costruzione della classe dirigente e dei cittadini».
«L’ANNO, che sta per iniziare – rileva Moscone – promette di presentarsi ricco di risorse economiche (circa 30 miliardi previsti dal PNRR), ma contemporaneamente risulta pieno di incognite per i venti di guerra e appesantito dalla crisi energetica e sanitaria. Gli eventi ci interrogano, ci spiazzano, ci sfidano, ci interpellano, ci obbligano a prendere posizione, ci costringono a responsabilità. Coscienti di tutto ciò, mettiamo nelle nostre giornate di scuola – raccomanda – passione per il mondo e per l’umanità».
MA QUANTI SONO i ragazzi che al suono della fatidica campanella si sono affrettati ad entrare nelle aule e a prendere posto nei banchi. In attesa che siano diffusi i numeri relativi alla consistenza 2022 dell’esercito di studenti manfredoniani, si fa riferimento i dati relativi al 2021 così come rilevati dall’Istat: i ragazzi e i giovani dai cinque anni ai 18 anni, erano 7.624 (9,603 se consideriamo anche da uno a quattro anni); 107 gli stranieri. Completa la gamma delle scuole a loro disposizione: per l’infanzia sono tra pubbliche private, ben 26; per le primarie otto; per le secondarie di primo grado, sette; e per quelle di secondo grado, otto. C’è anche un Centro territoriale permanente; mentre sono sei gli istituti comprensivi che raggruppano le scuole dell’infanzia, delle primarie e delle secondarie di primo grado.
CON TUTTA probabilità e secondo le previsioni attendibili, i numeri su esposti dovranno essere per quest’anno aggiornati in diminuzione. L’andamento demografico locale continua ad essere decisamente in flessone come mostra chiaramente il grafico Istat: da 57.651 abitanti del 2001 si è precipitati a 54.643 del 2021. La maggiore flessione dal 2016 quando la popolazione era ancora di 57.100 unità. 1.482 gli stranieri (tra cui 53 ucraini e 6 russi). Per contro è aumentato il numero delle famiglie: nello stesso periodo passate da 18,075 del 2003 alle 21,248 del 2020.
NUMERI legati alle variazioni anche sostanziali derivanti dalle situazioni contingenti socio-economiche in continua evoluzione (o involuzione). I residenti effettivi a Manfredonia si stimano al disotto degli abitanti censiti: sono infatti tanti i trasferiti in altre località italiane o anche straniere per lavoro o per studio. Non meno sconfortante è il movimento naturale: il grafico mostra in discesa le nascite e in salita i decessi. Una città in evidente declino contrassegnata dalla perdita di attività economiche, da quelle di base a quelle ordinarie cittadine, dalla mancanza di politiche che sostengano lo sviluppo di un territorio dalle notevoli risorse in vari settori rimaste poco o niente valorizzate.
Michele Apollonio