LA PUBBLICAZIONE del programma dei festeggiamenti per la eletta Patrona Maria SS di Siponto, ha suscitato non pochi rilievi che i consiglieri della minoranza consiliare (Massimo Ciuffreda, Raffaele Fatone, Giulia Fresca, Michele Iacoviello, Gaetano Prencipe, Francesco Schiavone, Gianluca Totaro, Maria Teresa Valente, Mariarita Valentino) i quali in una nota evidenziano «perplessità in ordine ad alcuni cambiamenti rispetto alla tradizione». Le perplessità riguardano le manifestazioni civili organizzate dall’apposito Comitato cittadino, mentre quelle religiose sono di competenza della Curia arcivescovile e sono quelle che la tradizione ha ormai consolidate.
«L’ELEMENTO più sconfortante – evidenziano i consiglieri comunali – è quello inerente al totale abbandono del luogo storico per eccellenza, piazza Giovanni XXIII, a favore di Piazzale Maestri d’Ascia». Quello dell’utilizzo della piazza in riva al bacino portuale dedicata ai “Maestri d’ascia”, pare ormai una “scelta” obbligata che se può andar bene per spettacoli di vario genere, non altrettanto è condivisa dalla gente per la speciale e unica occasione della Festa Patronale, Festa di popolo e di fede per eccellenza che ha il suo cuore nella Piazza Duomo, la Piazza grande cittadina dedicata a Papa Giovanni XXIII. Una separazione (la Madonna da una parte, il popolo dall’altra) che non ha senso, è la negazione del significato di Festa Patronale, della comunione tra popolo e valore sociale del territorio. Un binomio inscindibile.
«LA PIAZZA GRANDE – argomentano i consiglieri – non era stata scelta a caso dai nostri avi come cuore dei festeggiamenti: si voleva dare risalto ed enfasi all’attigua Cattedrale, che da anni ormai ospita l’icona sacra di Maria SS. di Siponto. Già nei manifesti del 1901 è evidente come fosse proprio l’allora piazza Duomo il cuore pulsante dei festeggiamenti, mentre oggi Piazza Giovanni XXIII è stata completamente esclusa da ogni manifestazione e non se ne comprende il motivo. Eppure è da qui – si evidenzia – che parte il sacro Quadro ed è qui che torna, anticipato e accompagnato da migliaia di fedeli, in una processione che è famosa per essere tra le più lunghe in Europa; ed è qui che il vescovo al termine della processione si affaccia dal loggiato della cattedrale e saluta con il suo discorso il popolo in preghiera; ed è sempre qui che, nella scintillante e meravigliosa cornice delle luminarie, da oltre un secolo i sipontini attendono di essere allietati dai concerti musicali in suo onore».
MA OLTRE ai ricordi storici, i consiglieri comunali avanzano dubbi sulla sicurezza fisica e sanitaria della Piazza Maestri d’ascia: «può davvero ospitare le migliaia di persone che in questa particolare circostanza affollano la piazza principale?». Dubbi che sono stati già espressi in occasione di altre manifestazioni svoltesi in quella piazza che ad esempio, viene fatto notare, manca di uscite di fuga di sicurezza come le norme vigenti pur prescrivono: un aspetto niente affatto trascurabile considerate le tante incognite che una manifestazione con migliaia di partecipanti nasconde.
ALTRO RIFERIMENTO contestato “la galleria o baldacchino luminoso” spostato dai pressi della Cattedrale, nella piazzetta della Stella. Uno spostamento che i consiglieri, ma anche la gente, non giustifica considerato che quel baldacchino serviva per salutare il Quadro della Madonna al termine della processione e prima di rientrare in Cattedrale. «Pare che non siano più i fedeli a poter salutare la Madonna, ma sia la Madonna a dover salutare o omaggiare qualcuno: i titolari di alcuni esercizi commerciali della zona?» stigmatizzano i firmatari della nota che insistono sul valore «di un patrimonio storico e religioso inestimabile che dobbiamo valorizzare, tutelare e preservare mentre i cambiamenti di quest’anno vanno nella direzione opposta».
Michele Apollonio
