“Il polo populista e sovranista si è già messo d’accordo su chi farà il premier in caso di vittoria proponendo un programma elettorale pericoloso per il Paese. Dall’altra parte, invece, quello che si autodefinisce progressista si sgretola in una miriade di gruppi dove il Partito Democratico di Enrico Letta non sa come muoversi e continua a fare melina. Forse, invece che sui numeri e relativi sondaggi, è il caso di cominciare a ragionare sui programmi, non per i propri tornaconti ma per non rischiare di consegnare il Paese a chi ha affossato il governo italiano,quel governo Draghi che ha ridato credibilità internazionale all’Italia ”. Così Francesca Troiano, deputata di Italia Viva, in una nota.
“Il Pd non trova di meglio che parlare di improponibili tasse sulla successione per finanziare doti stile medioevo ai giovani. Noi invece vogliamo ragionare sulla messa a terra definitiva del PNRR e offrire davvero un futuro di opportunità alle nuove generazioni.Quindi, una scuola e una formazione universitaria e professionale autenticamente europea. E poi ancora sanità territoriale, infrastrutture, necessarie soprattutto al Sud, il grande assente da questo dibattitto elettorale”. Prosegue poi la parlamentare manfredoniana “tutto questo per lavorare concretamente sulle riforme da completare (Fisco, Giustizia, Concorrenza) e fare in modo che il ‘metodo Draghi’ porti a compimento il lavoro entro il 2026. Poi ancora il tema dei diritti civili – conclude Troiano – in una visione europea chiara e definitiva. In sostanza, Coesione Sociale e Riequilibrio Territoriale sono il nostro impegno concreto, utile e responsabile davanti agli italiani”.
