«LA CONVOCAZIONE del consiglio comunale con urgenza deve essere effettiva e motivata. E questa convocazione d’urgenza del consiglio comunale non è né effettiva e né motivata». Così il consigliere di minoranza Gaetano Prencipe, ex sindaco della città e candidato a tale carica nell’ultima anomala campagna elettorale che ha portato Gianni Rotice e i suoi gregari a Palazzo San Domenico, nella “questione preliminare” posta ad un consiglio convocato d’urgenza «ma che tale, a sfogliare ldg, non era» ha protestato la minoranza. Gli argomenti proposti erano: salvaguardia degli equilibri e assestamento di bilancio di previsione finanziario 2022-2024; Approvazione schema di convenzione per la gestione associata del Piano sociale di zona 2022-2024 dell’Ambito territoriale di Manfredonia Mattinata Monte Sant’Angelo e Zapponeta; Mozione urgente – Piano strategico di contrasto alla siccità; Mozione Regolamentazione attività intrattenimento e pubblico spettacolo (poi ritirata). Lo specchietto annunciava anche le “Comunicazioni del sindaco” ma è rimasto muto.
«PER il Piano di riequilibrio – ha osservato Prencipe – ci sono altri quattro giorni a disposizione che si potevano utilizzare per approfondire il documento, e non è stata motivata l’urgenza. Ci è stato detto che l’urgenza derivava dal fatto che il sindaco ha degli impegni personali per cui oggi era l’ultimo giorno utile per fare il consiglio» ha riferito Prencipe che ha evidenziato come «sono stati aggiunti altri punti all’odg che non hanno nulla di urgente. Nulla assolutamente nulla. Un presidente del consiglio – ha osservato rivolto alla presidente Titta – che faccia rispettare il suo ruolo, deve anche fare da filtro su questi aspetti che non sono secondari. Tutti noi abbiamo degli impegni – ha quindi fatto presente – e abbiamo bisogno del tempo materiale per organizzarci e leggere le carte, di coinvolgere le proprie rispettive forze politiche. Noi non stiamo qui – ha evidenziato – a titolo personale, ma dobbiamo dare conto a coloro con i quali condividiamo i provvedimenti». Il consigliere Prencipe rivela «di aver chiesto che quei punti che non rivestono alcuna urgenza fossero rinviati ad altra seduta, ma non ci è arrivata alcuna comunicazione. Prendiamo atto e andiamo avanti, ma non mi pare sia un modo rispettoso del consiglio comunale e dei consiglieri di opposizione. Pare sia un modo studiato per costringerci a disertare il consiglio».
UNA SEVERA requisitoria cui non è arrivata alcuna replica, chiarimento da parte della maggioranza e del sindaco che si è limitato ad un enfatico pistolotto che non ha aggiunto nulla se non qualche sberleffo alla stampa. «Un consiglio – è stato rilevato – che è servito ancor più ad acuire quella ostentata distanza della maggioranza dalla minoranza, che non ha detto nulla sui tanti problemi che gravano sulla città e sullo stesso governo cittadino». Si è andati avanti meccanicamente con la trattazione dei punti all’odg sulla quale ha pesato l’incertezza dell’”urgenza” contestata insistentemente dai consiglieri di minoranza che hanno lamentato «il mancato inserimento delle interrogazioni così come era stato assicurato». I vari punti sono stati approvati a maggioranza e l’astensione della opposizione; ad eccezione della mozione di Adriano Carbone che ha pensato bene di ritirarla.
Michele Apollonio