Giovedì 21 Novembre 2024

Una legge casa regionale

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REGOLE chiare, limiti certi, burocrazia semplificata: sono i capisaldi della legge regionale per l’edilizia varata dalla V Commissione Ambiente che va a sostituire il vecchio “Piano casa”. «Consumare meno suolo possibile promuovendo la riqualificazione e il riuso del patrimonio edilizio delle città pugliesi, offrendo ai Comuni l’opportunità di farlo semplificando le procedure burocratiche e dovendo rispettare regole chiare e limiti certi» annuncia Poalo Campo, presidente della V Commissione ambiente della Regione Puglia. «Con pazienza e cautela – rileva – abbiamo elaborato uno strumento di programmazione e pianificazione dello sviluppo urbanistico delle città che rispetta i principi e le norme del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale e, al contempo, offre ai soggetti privati l’opportunità di migliorare la qualità degli edifici esistenti, rendendoli anche più sicuri e meno impattanti a vantaggio dell’intera comunità».

UN PROVVEDIMENTO da tempo reclamato che dovrebbe mettere ordine in tanti contesti cittadini degradati e abbandonati a vantaggio di programmazioni edilizie faraoniche che oltre a determinare un inutile ed eccessivo consumo di suolo, hanno creato sobborghi tanto belli a vedersi quanto tristi a viverci, spogli di quei supporti di servizi essenziali (non parliamo di quelli di secondo grado) che caratterizzano i quartieri cittadini. Esempi eclatanti sono i comparti edificatori di Manfredonia confinati nella parte alta dell’abitato che hanno utilizzato suoli abbandonati e cave in disuso, e non hanno risolto i tanti problemi che gravano sulle costruzioni e suoi abitanti. Nei giorni scorsi il consiglio comunale è intervenuto per cercare di snellire taluni aspetti rimasti indietro. Ha concesso alle Cooperative edilizie la possibilità di alienare i lotti destinati ai servizi, un ambito cruciale per l’abitabilità dei comparti. L’attesa è pertanto quella di verificare se la liberalizzazione non offra il destro per altre speculazioni.

LA LEGGE approvata dalla V Commissione regionale sarà portata in Consiglio regionale per la definitiva approvazione, va nella direzione opposta a quella dei comparti cosi come interpretati a Manfredonia: mira a ridurre il consumo del suolo promuovendo la riqualificazione e il riuso del patrimonio edilizio esistente. Obiettivi strategici sono pertanto quelli di: migliorare la qualità architettonica ed ambientale; aumentare la sicurezza statica ed igienico-funzionale; favorire la riqualificazione ambientale, paesaggistica ed architettonica delle città; contribuire alla riduzione dei cambiamenti climatici, innanzitutto agendo sulle prestazioni energetiche degli immobili. Interessati sono gli edifici esistenti in aree destinate prevalentemente ad uso residenziale e quelli ubicati in aree rurali che siano caratterizzati da degrado, sottoutilizzo o abbandono del patrimonio edilizio esistente (per esempio i caseggiati abbandonati di via Palatella); saranno consentiti interventi di riuso e di riqualificazione ottenibili con l’ampliamento o la demolizione e ricostruzione.

SONO previsti demolizioni e ricostruzioni entro limiti massimi ben definiti nella legge che è inapplicabile agli edifici anche parzialmente abusivi, nei centri storici e agli edifici di pregio architettonico e storico (per esempio l’Albergo Gargano) o, comunque, realizzati prima del 1950, e agli immobili che facciano parte del patrimonio di archeologia industriale della Puglia

  Michele Apollonio

 

 

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