SEDICI alloggi di edilizia residenziale pubblica saranno costruiti a Manfredonia nell’ambito del Primo piano zi zona del comune di Manfredonia. Il consiglio comunale ha approvato su proposta dell’assessora alla pianificazione urbanistica Anna Trotta, lo schema di convenzione della concessone che prevede una spesa di 2.351.912 euro per la realizzazione, dopo dodici anni, un programma di edilizia convenzionata. Un lungo lasso di tempo durante il quale sono mutate tante situazioni a cominciare dai costi lievitati, che hanno causato la riduzione dagli originari 24 alloggi previsti nei 16 da realizzare.
L’APPROVAZIONE è avvenuta con la unanimità di voti dei consiglieri di maggioranza e minoranza. La dimostrazione di quanto sia avvertito il problema sul quale non mancano anche aspre polemiche in particolare quelle relative alla disponibilità di alloggi occupati senza titolo. Il sindaco Rotice ha tenuto ad evidenziare il recuperato rapporto con ARCA Capitanata che ha permesso di impostare nuove iniziative in fatto di edilizia pubblica, tra cui quella relativa alla Cava Gramazio con la ripresa, di quel programma PIRP, evidentemente riveduto e riadattato. Un progetto che mosse i primi passi nel 2007 allorquando il comun e di Manfredonia presentò alla Regione Puglia un progetto tanto complesso e faraonico che non è andato in porto. Le prime previsione di spesa parlavano di alcune decine di milioni di euro. Erano previste opere nella Cava Gramazio di carattere sociale, la trasformazione del mattatoio in un affascinate palazzo della cultura in vetro, alcuni alloggi di edilizia popolare da destinare agli anziani, e un complesso edilizio privato. Alcune limitazioni di carattere tecnico e soprattutto le vicende giudiziarie (si arrivò al Consiglio di Stato) intentate da un gruppo di famiglie che contestavano la costruzione di quel complesso edilizio.
PASSATO con la unanimità dei voti del consiglio comunale, anche l’approvazione della modifica dell’art. 32 della Convenzione urbanistica dei Comparti edificatori CA, relativo ai volumi destinati a servizi di proprietà delle Cooperative consorziate. Con questo provvedimento le Cooperative potranno vendere il loto destinato ai servizi in modo da poter ricavare le somme necessarie per completare le opere di urbanizzazione e saldare i debiti accumulati. Una operazione che va a vantaggio dei soci delle cooperative responsabili in solido dei progetti. «Un intervento che oltre a regolarizzare tante questioni sospese, cambierà il modo di operare delle cooperative».
LA MINORANZA ha sostenuto l’iniziativa con un emendamento che estende il beneficio della alienazione dei lotti destinati ai servizi, anche a quelle convenzioni edilizie scadute. Il consigliere di minoranza Francesco Schiavone, nell’evidenziare «il senso di responsabilità dimostrato col voto favorevole» che tuttavia «non elimina seri dubbi se tale tipo di operazione commerciale di aree edificabili, in regime privato, sia contemplato dalle normative vigenti». Ha pertanto invitato l’amministrazione comunale ad esercitare «il controllo sugli atti per verificare che le somme introitate siano impiegate per le finalità del provvedimento».
IL CONSIGLIO ha altresì rinnovato l’Organo di revisione economico finanziario per il prossimo triennio, nominando Angelo Pedone, già consulente della passata amministrazione ed elaboratore del Piano di rientro finanziario del Comune.
Michele Apollonio