Le aree ci sono, i soldi anche eppure non si muove nulla all’orizzonte che faccia presagire che anche su queste sponde del golfo adriatico possa attecchire la ripresa e la resilienza economia. Le aree sono quelle contrassegnate come “zona economica speciale”, in acronimo ZES, vale a dire aree ben determinate e definite in un ambito geografico strategico nelle quali vigono particolari vantaggi, tipo snellimento delle pratiche burocratiche concentrate nel referente della Zes, sgravi fiscali; i soldi sono quelli del Piano nazionale di ripresa e resilienza introdotto dall’Unione Europea, l’ormai famoso PNRR: una cascata di miliardi di euro, ben 235 miliardi di euro tra risorse europee e nazionali. Soldi pronti per essere investiti in progetti che possono spaziare tra digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e sociale; salute. Ma non solo PNRR, anche Por Puglia Fesr-Fse 2021-2027 con una dotazione di 5,5 miliardi di euro da indirizzare verso progetti capaci di incidere sul futuro del territorio regionale pugliese. Anche per questo programma sono determinati gli “assi” attraverso cui sviluppare gli obiettivi strategici. E dunque: Competitività e innovazione; Economia verde; Welfare e salute; Istruzione, formazione e lavoro; Trasporti e mobilità lenta; Sviluppo urbano. Naturalmente l’utilizzo delle risorse disponibili avverrà in modalità integrata fra gli strumenti programmatici presenti. Come si vede ci sono risorse e strumenti che consentono di operare come mai prima, sia per quanto riguarda la quantità delle opzioni disponibili, che la qualità riferita specialmente alle modalità esecutive in completa rottura con la burocrazia fin qui imperante causa di ritardi e fallimenti. Un esempio grava proprio su questa nuova organizzazione: il commissario alla ZES Adriatica, quella cui fa parte Manfredonia, da tempo nominato ma non può assumere le funzioni perché manca la “bollinatura”, la registrazione da parte della Corte dei Conti. Ma a parte questo inghippo, nella sostanza si è voltata pagina; si sono superati steccati che parevano invalicabili, che hanno impedito o condizionato anche quegli sviluppi laddove si presentavano semplici ed elementari. Allora tutto facile? Tutto senza problemi? Per far muovere questo poderoso motore occorre il propellente, vale a dire i progetti realizzativi di tutto quanto diligentemente messo a disposizione in termini di strumenti tecnici e finanziari; e naturalmente ci vogliono le menti, le volontà, le capacità di chi deve dare inizio all’operazione. Insomma, gli enti pubblici e privati, gli imprenditori, tutti coloro abilitati a poter attingere a quel grande serbatoio di risorse. In loco si sono, si stanno attivando? Che si lavori in silenzio? Va bene anche così, anche se sarebbe opportuno, forse doveroso, ascoltare anche la città.
di Michele Apollonio