Quartararo, Bagnaia e Marquez sembravano i favoriti assoluti per l’edizione di questo Motomondiale. Ma certamente una delle sorprese è Enea Bastianini, al suo secondo anno nella classe regina (primo in classifica dopo le prime tre gare e quarto dopo la quarta corsa in Portogallo, dove è stato fermato da una caduta). Nato a Rimini il 30 dicembre 1997, Bastianini ha già conquistato un titolo iridato con la Moto2, nel 2020. Oggi l’intenzione è quella di sbancare e di agguantare prima del tempo la vittoria più prestigiosa, nonostante i pronostici continuino a non premiarlo troppo anche dopo aver vinto 2 GP su 4. Ne è passato di tempo da quel titolo europeo della MiniGP70 nel 2011. Nel 2013, invece, Bastianini faticava a brillare in Moto3, categoria nella quale arrivò per la prima volta al podio in una gara del 2014, concludendo però la stagione al 9° posto.
Nel 2015 Enea iniziò a correre con la Honda e arrivò secondo nel quinto GP, quello disputato in Francia, insieme ai connazionali Romano Fenati e Francesco Bagnaia. Fu anche l’anno della prima pole position, ottenuta in Catalogna, e della prima vittoria di un GP, precisamente a San Marino. Risultati utili per chiudere la stagione al 3° posto con più di 200 punti. Forse non tutti sanno che Bastianini fa parte del Gruppo Sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato, dal quale è stato momentaneamente escluso verso la fine del 2016 per via di un tatuaggio, contrario alle regole interne delle forze dell’ordine. Niente di troppo distraente per un potenziale campione che proprio in quel periodo stava iniziando a raccogliere i frutti dei suoi sacrifici.
L’esperienza in Moto3 è durata fino al 2018. Il piazzamento migliore è stato ottenuto nel 2016, con un secondo posto viziato da diverse gare nelle quali il pilota non ottenne punti. Nel 2017 Bastianini arrivò 6° e nel 2018, infine, 4°. L’esperienza maturata era più che sufficiente per il salto nella Moto2, alla guida della Kalex del team Italtrans Racing. La prima stagione non fu troppo esaltante e il giovane dovette rinunciare al GP di Gran Bretagna dopo aver rimediato due microfratture al piede destro, ma nel novembre del 2020 arrivò la soddisfazione più grande, con la prima vittoria di un Motomondiale per Bastianini. Furono 3 i GP vinti in quella stagione, che valsero al pilota il titolo di campione del mondo con 205 punti.
Un paio di mesi prima Bastianini aveva già ufficializzato il suo passaggio alla MotoGP per l’annata successiva, nel segno della Ducati. Bastianini sposò la causa del team privato Esponsorama Racing e trovò Luca Marini come compagno di squadra. La prima stagione nella classe regina terminò all’11° posto con 102 punti, con appena 2 podi all’attivo, prima a San Marino e poi in Emilia-Romagna. Nel 2022 Bastianini è passato al team Gresini Racing, ritrovando in squadra Fabio Di Giannantonio dopo 6 anni.
Dopo aver vinto il primo GP del Qatar, il primo GP conquistato in carriera in MotoGP, con tanto di giro più veloce, Bastianini è arrivato undicesimo in Indonesia e decimo in Argentina, per poi trionfare di nuovo nel GP delle Americhe, registrando di nuovo il giro più veloce. Si è trovato a quota 61 punti, con più di 10 le lunghezze di vantaggio su Quartararo, campione del mondo in carica. La caduta nel quarto GP in Portogallo lo ha però in seguito portato al quarto posto (a guidare la graduatoria sono ora Quartararo e Alex Rins a 69 punti contro i 61 di Bastianini). L’attesa è ora per la quinta sfida in Spagna. Alla vigilia, in cima alla lista dei piloti con maggiori chance di successo ci sono ancora Quartararo e Marc Marquez. Per il team dello spagnolo c’è tanta voglia di rivincita: i piloti della Honda non vincono il MotoGP di Spagna da tre anni, è il loro digiuno più lungo dal 2000-03. Bastianini è il terzo della griglia dei favoriti.