Sabato 23 Novembre 2024

#futura: un omaggio a quello che verrà, ai pensieri, alle parole, alle azioni future. Il Partenariato Speciale Pubblico Privato siglato tra Comune di Manfredonia e compagnia Bottega degli Apocrifi ha generato un’occasione di riflessione e confronto

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Ragionare collettivamente di uno spazio teatrale e della sua funzione, guardando al futuro della collettività per generare benessere sociale. È quanto accaduto al Teatro Comunale “L. Dalla” di Manfredonia domenica 27 marzo con #futura: spazio pubblico e sviluppo socio/culturale delle comunità.

L’incontro – inserito nel progetto Crescincultura, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile – ha preso spunto dalla sottoscrizione del Partenariato Speciale Pubblico Privato (PSPP), avvenuta il 24 marzo scorso, tra il Comune di Manfredonia e la compagnia Bottega degli Apocrifi per la realizzazione del programma di valorizzazione del Teatro Comunale “Lucio Dalla”.

Per i prossimi 15 anni l’ente pubblico e la compagnia teatrale sipontini saranno fianco a fianco per mettere in campo strategie culturali, capaci di incidere sulla qualità della vita della città di Manfredonia e del territorio di riferimento.

Il valore innovativo di questo modello – che ha in sé tutti i presupposti per rivoluzionare l’approccio alle politiche culturali da parte degli Enti pubblici – inserisce il Comune di Manfredonia e Bottega degli Apocrifi nella lista delle 21 realtà pioniere – di cui solo 5 in ambito teatrale – che l’hanno sperimentato in Italia dal 2018 ad oggi.

«Siamo partiti dalla necessità di puntare sull’identità e dalla convinzione che la cultura rappresenti il futuro per il territorio. Questa città ha tantissima voglia di riscatto e il riscatto passa anche e soprattutto attraverso la cultura», ha dichiarato il Sindaco di Manfredonia Gianni Rotice.

A condividere con il Comune il desiderio di guardare avanti insieme è la compagnia Bottega degli Apocrifi, che ha scelto di celebrare la Giornata mondiale del Teatro ragionando collettivamente di uno spazio teatrale e della sua funzione.

«Abbiamo desiderato fortemente aprire un confronto tra operatori culturali e Istituzioni rispetto agli spazi pubblici, per sottolineare come può cambiare un territorio e, quindi, la vita dei suoi cittadini quando gli spazi smettono di essere contenitori e diventano luoghi generativi», hanno affermato gli Apocrifi.

Tanti gli ospiti che, in presenza e in collegamento video, hanno dato il proprio contributo.

Si è partiti dall’esplorare il PSPP e il nuovo orizzonte del partenariato pubblico/privato.

In Italia oltre il 71% del patrimonio culturale architettonico è in condizioni di abbandono, questo dimostra che c’è una difficoltà nel costruire logiche di insediamento di presidi culturali stabili. Da qui emerge il valore dei PSPP che, come ha sottolineato Franco Milella di Fondazione Fitzcarraldo «rappresentano una novità importante, costituendo un cambio effettivo di paradigma. Creare presidi culturali è una necessità collettiva, ma è necessario garantire che ci sia una durata nel tempo. Solo in questo modo possono accadere cose buone non solo dentro i luoghi pubblici, ma anche nelle comunità di riferimento».

La sedimentazione di un presidio culturale, dunque, richiede tempo. Necessario per affermare i ruoli, rendere riconoscibili i progetti, innescare la creazione di reti, generare relazioni e attrarre investimenti.

Lo sanno bene Alessandro Rigoletti del Teatro Tascabile di Bergamo ed Erminia Carbone, ex dirigente Settore Patrimonio del Comune di Bergamo, che per primi hanno sottoscritto un Partenariato Speciale Pubblico Privato: «per noi ha rappresentato l’inizio di un dialogo tra soggetti privati, artisti e amministrazione nell’ottica di costruire insieme e radicare in maniera forte l’attività teatrale sul territorio», hanno affermato.

Perché il Partenariato pubblico privato funzioni è necessario mettere in campo diverse azioni di sostegno, formare le amministrazioni e fare affiancamento ai progetti di gestione, ha sottolineato Vincenzo Santoro di ANCI, ribadendo che il PSPP oggi rappresenta una grande opportunità. Ne è convita anche Maria Sipontina Ciuffreda, dirigente Settore II del Comune di Manfredonia, che ammette di essere partita con ritrosia ma di aver man mano scoperto tutte le potenzialità del PSPP, scommettendoci fino in fondo assieme all’Ufficio Cultura.

Importante la testimonianza di Michele Losi e dell’attività svolta nel borgo rurale di Campsirago, una frazione di 37 abitanti del comune di Colle Brienza dove una nuova visione ha generato opportunità inimmaginabili. CampsiragoResidenza oggi conta ben quattro compagnie stabilmente residenti – Scarlattine Teatro, Pleiadi, Riserva Canini e Stradevarie – che hanno contribuito a frenare il fenomeno dello spopolamento e ad innescare un processo di rigenerazione. «Tutto questo è stato possibile grazie a compagnie teatrali che fanno sperimentazione», ha affermato Losi, aprendo così una finestra tra i modelli di sinergia pubblico/privato ante litteram messi in campo dal Teatro delle Albe a Ravenna e dai Teatri Abitati in Puglia.

«Il vero principio rivoluzionario oggi è dato dalla possibilità di un dialogo vero tra saperi. Saperi di persone, Istituzioni, compagnie teatrali, che non si siedono a presidiare la posizione guadagnata, ma si propongono come motori di innovazione, perché, ricordiamocelo sempre, il mestiere del teatro è scomodo, l’incertezza ne è una condizione sostanziale, da questa fragilità deriva la sua forza», ha sostenuto Marcella Nonni di Teatro delle Albe / Ravenna Teatro, convinta che questo sia il solo modo possibile di capovolgere i paradigmi.

A leggere il Partenariato Speciale come naturale evoluzione dei Teatri Abitati attuati in Puglia dal 2008 al 2016 è stato Carmelo Grassi, ideatore del modello che ha senz’altro modificato il panorama produttivo pugliese. «Con i Teatri Abitati abbiamo cercato di rispondere a due emergenze: quella dei comuni di avere una gestione competente degli spazi teatrali, e quella delle compagnie di avere spazi adeguati. In questo modo abbiamo attivato 12 residenze teatrali in Puglia e Bottega degli Apocrifi è uno degli esempi virtuosi di questo progetto, che dà ancora i suoi frutti», ha ribadito Grassi.

Dal 2016 – anno di interruzione del progetto Teatri Abitati – ad oggi la Regione Puglia ha investito nella riqualificazione dei contenitori culturali, mettendoli a disposizione della creatività e della cultura pugliese. «Abbiamo valorizzato gli attrattori culturali, ora dobbiamo trasformarli in attivatori di cultura. È questa la sfida della nuova programmazione 2021-2027 che guarda alla coesione sociale e territoriale» ha affermato Aldo Patruno, direttore dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia.

La programmazione 2021-2027 prevede anche di ampliare la partecipazione culturale di cittadini e comunità e rafforzare il ruolo dei settori culturali e creativi con la finalità di migliorare le condizioni di vita, di benessere e quindi di welfare della società, inteso come sistema integrato di benessere della comunità.

A sottolinearlo è stata anche l’assessora al Welfare Rosa Barone che ha detto: «una terra come la nostra ha grande necessità di presidi culturali che rappresentano un’opportunità soprattutto per le nuove generazioni».

E poi l’importanza della formazione e della cultura legate all’economia perché la cultura crea economia, come ha evidenziato Grazia di Bari, Consigliera regionale con delega alla Cultura, che ha ribadito che gli uffici regionali sono alle prese con la redazione dei nuovi bandi.

Ad arricchire il confronto sono stati gli interventi di Giuseppe D’Urso Presidente TPP, ricordando il valore aggiunto che una sinergia pubblico/privato può avere anche nell’ambito della definizione dell’offerta culturale; Clara Cottino Crest/Auditorium Tatà di Taranto ha ribadito la necessità che queste sinergie siano concrete e equamente bilanciate, per una interlocuzione paritaria con gli operatori culturali che operano quotidianamente sui territori; Franco Salcuni Legambiente – FestambienteSud che ha evidenziato la necessità di passare dalla logica dei progetti a quella dei soggetti, per permettere alle imprese impegnate in ambito culturale di avere maggiori certezze.

 

Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD.

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