Giovedì 21 Novembre 2024

Serie A, lo Scudetto è davvero una questione tra Milan e Inter?

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Non è per nulla scontato, ma la questione scudetto 2021-22 può diventare davvero una questione privata tra Milan e Inter. La sensazione diffusa è che il Napoli sia la meno attrezzata per la fuga e non riesca mai a beneficiare dei passi falsi delle milanesi, complice gli stessi passi falsi casalinghi dei partenopei. Mai come quest’anno sembra che ogni occasione per l’allungo si risolva in una clamorosa debacle interna per ognuna delle tre in vetta. Questione nebulosa, insomma anche se sono proprio i nerazzurri i favoriti per lo scudetto. A seguire Milan e Napoli. La forza dell’Inter si evince anche consultando semplicemente un elenco di pronostici oggi, che evidenziano, oltre a tutte le previsioni per le partite o per gli eventi sportivi extra-calcio del giorno, come la squadra di Simone Inzaghi, almeno sulla carta, parta praticamente sempre favorita in ogni match da disputarsi. Eppure il trend di questa fase di campionato non sorride particolarmente a nessuna delle due, Inter o Milan.

Fronte Milan. La storia si ripete. Con qualche giornata di anticipo rispetto allo scorso campionato, il calo di rendimento dei rossoneri è coinciso nuovamente con il sorpasso parziale da parte dei nerazzurri. Stavolta i punti di vantaggio sprecati nelle ultime gare sono sette. Stefano Pioli si trova di nuovo a fronteggiare gli infortuni di una rosa corta e inadeguata per certe posizioni in campo. É questo il Milan da scudetto? Può davvero competere come ha fatto finora, dopo un avvio strepitoso stile City, Bayern Monaco e PSG, con dieci vittorie e due pareggi nelle prime dodici di campionato? Il Milan che si approccia alla primavera 2022 tiene testa ma è meno pericoloso, attacca con più disordine, la palla circola meno e il pressing è meno brillante. La difesa è più vulnerabile e subisce gol con maggiore frequenza: eloquente la gara, a tratti surreale, con la Salernitana da horror cui ha concesso persino due gol, complice l’azzardo di Maignan, uno dei migliori finora. Forse è proprio il rendimento del reparto arretrato a condizionare maggiormente questa fase di torneo per i rossoneri. I meccanismi difensivi sono diventati più precari, Kjaer è definitivamente out e atleti come Tomori, Romagnoli, Calabria e Theo Hernández non riescono ad assicurare una costanza nel minutaggio. Resta qualcosa di più strutturale sul modo di far circolare palla e uscire dalla difesa. É Rebic l’asso della manica di Pioli? E Ibra è di nuovo pronto al rinnovo dall’alto dei suoi 40? La questione scudetto per i rossoneri gira attorno a tutte le incognite messe in luce. Il Milan farà di tutto per vincere il suo diciannovesimo scudetto ma se l’obiettivo della società resta quello iniziale, la sola partecipazione alla Champions, gli stimoli potrebbero mancare.

Fronte Inter. La squadra della presidenza Zhang punta a scappare come l’anno scorso ma adesso sembra che Inzaghi si difenda e che Pioli vada all’attacco. Dopo una fase di spiccata brillantezza invernale, l’Inter sembra aver perso smalto, avviandosi in un periodo più nebuloso. Il gioco razionale appare lento, la leggerezza si è trasformata in inconsistenza. Oltre ai problemi tattici e alle prestazioni individuali, l’Inter attraversa una fase di break sul piano fisico e mentale. Un calo fisiologico giustificabile per una squadra che ha vissuto di rincorsa nonostante il suo potenziale letteralmente esplosivo per la Serie A. Ma l’Inter può tornare a correre, come sta provando a fare in Serie C la Pro Sesto, e consolidare il primato tornando ad essere essenziale. Il problema, riguarda la scarsa forma del gruppo coincisa con un filotto di gare dalle prestazioni scadenti dei singoli, nel reparto offensivo quanto difensivo. La costruzione del gioco sembra sempre più faticosa e le punte evaporano quando la squadra imbastisce bene per gli avanti: i risultati diventano l’incontrovertibile cartina al tornasole dell’attuale fase nerazzurra.

Questo calo di forma e costanza reciproco è un plus o minus? Sul fronte sportivo la condizione d’incertezza può solo aumentare l’appeal del campionato, che probabilmente vivrà di equilibri circensi fino alla fine. Occhio però che tra i due litiganti il terzo gode. E Spalletti osserva, dal meraviglioso e tiepido Golfo di Napoli.

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