Sabato 21 Dicembre 2024

L’Ok della Corte dei Conti al piano finanziario di rientro

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Un memorandum ad uso dell’amministrazione comunale Rotice

L’ENTE (il Comune di Manfredonia) ha registrato un sostanziale miglioramento del risultato di amministrazione e lascia intravedere margini di miglioramento che per quanto approssimativi non possono essere del tutto trascurati: lo scrive la Corte dei Conti per la Puglia nella deliberazione con la quale approva il piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Manfredonia come riformato dalla Commissione straordinaria nominata il 22.10.2019 a seguito dello scioglimento per mafia del consiglio comunale di Manfredonia, con nota del 4.12.2020 «corredata da molteplici allegati», su richiesta della Direzione centrale della finanza locale del Ministero dell’interno.

IL PIANO di riequilibrio finanziario pluriennale della durata di dieci anni (2018-2027) si è reso necessario dopo che la Corte dei Conti aveva riscontrato «il mancato rispetto da parte dell’Ente degli obiettivi previsti dal piano triennale di rientro» richiesto dall’Organo di controllo in sede di esame dei rendiconti 2011-2014 per i quali «questa Sezione accertava una lunga serie di criticità». La “massa passiva” da ripianare è stata quantificata in 14.892.984,93 euro; la rata annuale da versare fino a tutto il 2027, di 1.812.500,00 euro.

NELLA DETTAGLIATA e scrupolosa delibera della Corte dei conti, sono analizzati i vari e numerosi passaggi caratterizzanti la conduzione finanziaria del Comune di Manfredonia, rilevandone le criticità di quella “mala gestio” evidenziata tra le cause dello scioglimento del consiglio comunale del tempo e che ha portato il Comune sull’orlo del dissesto. Tra le problematicità sottolineate: debiti fuori bilancio, incapacità di riscossione dei cediti, cediti di dubbia esigibilità, residui particolarmente vetusti, mutui con la Cassa depositi e prestiti (dei quali cento sono stati rinegoziati dalla Commissione straordinaria), alienazioni immobiliari, difficoltà di recupero da evasione tributaria, la scabrosa questione della gestione privatistica dei tributi (risolta dalla Commissione straordinaria con la internalizzazione affidata ad un gestore selezionato mediante gara pubblica), le eccessive anticipazioni di tesoreria (azzerate dalla Commissione straordinaria negli esercizi 2020-21).

LA CORTE DEI CONTI rileva come la gestione dell’esercizio 2020 registra un significativo miglioramento rispetto al 2019 di ben 5.999.616,63 euro; dà atto del rispetto degli obiettivi intermedi fissati nel piano di recupero; giudica decisivo il percorso di revisione e riduzione della spesa avviato dall’Ente, nonché il miglioramento dei flussi di cassa che dovrà essere confermato dal definitivo ripiano della situazione debitoria.

UN RISANAMENTO possibile ma «fortemente condizionato – avverte l’Organo di controllo – dall’efficacia delle iniziative volte al contrasto dell’evasione fiscale e, in generale, dalla reale capacità del Comune di tradurre in concretezza le azioni finalizzate all’incremento delle entrate e dei relativi flussi di cassa, a condizione che non si manifestino nuovi debiti fuori bilancio che non trovino adeguata capienza nel fondo istituito dall’Ente».

NEL DELIBERARE l’approvazione del piano di riequilibrio finanziario adottato dal Comune di Manfredonia, la Corte dei Conti dispone che l’Ente e dunque la nuova amministrazione comunale a guida Gianni Rotice, provveda a ricompilare una serie di attività amministrative da verificare al primo monitoraggio semestrale, tra cui: cronoprogramma di ripiano del disavanzo; tabella dello stato di raggiungimento degli obiettivi intermedi; riconoscere tempestivamente i debiti fuori bilancio; contabilizzare l’anticipazione a valere sul Fondo di rotazione; avviare le procedure di dismissioni del patrimonio disponibile; intensificare l’attività di velocizzazione delle procedure di riscossione; monitorare con attenzione le vicende societarie in liquidazione o dismissione; valutare, in sede di predisposizione del bilancio e del rendiconto dell’esercizio, la corretta quantificazione e iscrizione degli accantonamenti; vigilare sulle motivazioni del mantenimento dei residui attivi nel conto del bilancio, onde assicurare la corretta rappresentazione del risultato di amministrazione.

LA CORTE DEI CONTI ha dunque assegnato all’amministrazione in carica, i “compiti” da eseguire per garantire il mantenimento dell’equilibrio finanziario dei contri del Comune e assicurare alla città un governo efficiente in grado di guardare lontano.

Michele Apollonio

 

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