Lunedì 25 Novembre 2024

Presentato il volume “Argomenti Sipontini”

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Questa sera (ieri, ndr) presso il Museo Etnografico Sipontino, si è svolta la presentazione del volume “Argomenti Sipontini”, primo della Serie Miscellanea di Lingua e Storia in Puglia. All’evento è intervenuto il Vicesindaco Giuseppe Basta in rappresentanza dell’Amministrazione comunale.

Il volume contiene “La poesia di Franco Pinto” (a cura di M. Di Sabato), “Un’identità sipontina. Il caso della farrata” (P.a. Piemontese), “Il Carnevale di Manfredonia ricordato ai tempi del Covid” (M. Apollonio), “L’antica area portuale di Siponto. Un nuovo tassello per il Parco Archeologico di Siponto” (Rignanese), “Il Museo Etnografico Sipontino” (D. Melillo), “Neoermetismo e mitologia nell’opera di Cristanziano Serricchio” (M. Pegorari), “Manfredonia, La farrata” (M.Melillo), “Poemetti di Cristanziano Serricchio” (E. Giachery), “Sottačilə ʻIn soffittaʼ” (C.Serricchio).
“Tradizioni come usanze, costumi – ha dichiarato il Vicesindaco Basta nel suo intervento -. Il nostro dialetto carico di storia e significati, tradizioni alimentari e culinarie, quali la ciambotta, la farrata, tradizioni folkloristiche quali il Carnevale, uno dei carnevali più famosi della Puglia e d’Italia, che con il tempo rischia di scemare. A causa della pandemia è da due anni che non si organizza questa manifestazione, e con il tempo il rischio che si corre è quello che una manifestazione attesa tutto l’anno, in grado al tempo stesso di tramandare le tradizioni e di avere un’importante ricaduta economica sul tessuto cittadino, venga a scemare gradualmente”.

“Compito dell’Amministrazione in primis, e della cittadinanza, deve essere quello di preservare per l’appunto manifestazioni e tradizioni che sono parte integrante della nostra storia e del nostro tessuto sociale – ha sottolineato Basta -. Un paio di settimane fa ad esempio, passavo sul porto e mi fermavo presso un cantiere navale. Dai cosiddetti maestri d’ascia. Guardavo con gli occhi carichi di ammirazione quanto quel lavoro in realtà non fosse un lavoro nel senso stretto del termine, ma una vera e propria arte, che ahimè, ahinoi, rischia di perdersi perché noi ragazzi non ci cimentiamo più in mestieri di questo tipo, che richiedono una vera e propria scuola e una certa esperienza. Non possiamo correre il rischio che degli elementi così caratteristici, così importanti della nostra storia, vadano dispersi e non vi sia più la possibilità di tramandarli ai propri figli o nipoti”.

“L’importanza che riveste la storia di Manfredonia per la nostra amministrazione ha come emblema Siponto e l’attenzione che ad essa stiamo riservando sin dal primo giorno – ha aggiunto il Vicesindaco -. Attenzione per quel che riguarda gli scavi archeologici della Vecchia Sipontum, con il nostro Sindaco in prima linea con l’Università, attraverso i quali si sta portando alla luce un’intera città sotteranea, risalente al periodo in cui Sipontum fu abbandonata per trasferirsi nella neonata Manfredonia. Senza dubbio l’opera di Tresoldi contribuisce ad arricchire il territorio anche dal punto di vista del turismo, ma non può essere quest’ultima il centro dell’interesse quando si ha una vera e propria città sotterranea insistente nello stesso territorio, con tutti i documenti e i reperti ad essa collegati. Attenzione per la pulizia della stessa Siponto. Non a caso i primi interventi di pulizia sono stati dedicati proprio a questa zona, zona che noi come amministrazione abbiamo particolarmente a cuore ed in considerazione. Viviamo nell’epoca del progresso, della tecnologia, ed è giusto che si guardi avanti e ci si evolva in una direzione sempre più improntata al nuovo, al moderno, al futuro”.

“Nell’epoca del progresso tecnico e di quella cultura orientata forse troppo spesso ciecamente ad una frenetica e costante crescita economica – ha concluso l’Assessore Basta – penso che sia doveroso, al tempo stesso, provare a svolgere un’azione di preservazione e valorizzazione della preziosa identità culturale, delle tradizioni e dei valori che hanno accomunato la vita di questo territorio. Altrettanto basilare è in noi l’idea di preservare il paesaggio, inteso però non solo da un punto di vista naturalistico ma anche come luogo della memoria delle vite trascorse dei “nostri vecchi. La perdita della memoria, delle lingue dialettali, la mancata attenzione verso le tradizioni locali o dei lavori tipici, alla storia della nostra Manfredonia, rischia di far dissolvere il trascorso di queste terra perdendo così un tesoro culturale immenso.

“La tradizione non consiste nel mantenere le ceneri ma nel mantenere viva una fiamma.” JEAN LÉON JAURÈS (politico francese primo novecento).

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