Per il neo sindaco Rotice emergenza prioritaria
Gli interventi della Commissione Straordinaria
TRA LE URGENZE che la nuova compagine amministrativa appena approdata a Palazzo San Domenico dovrà affrontare, quella del funzionamento della “macchina” amministrativa comunale è certamente fra le priorità assolute. Un efficiente sistema burocratico, vale a dire l’insieme degli uffici preposti all’esecuzione delle direttive politiche, è fondamentale per il conseguimento del fine dell’Ente. La situazione determinatasi nel tempo al comune di Manfredonia, è al limite dell’emergenza. La Commissione straordinaria insediata al Comune dopo lo scioglimento per mafia, così la tratteggia nella relazione finale redatta a conclusione del suo mandato: «diffusa approssimazione organizzativa dell’Ente, scarsa informatizzazione dello stesso, esistenza di numerose irregolarità gestionali, pressoché mancanza di controlli, carenza di personale anche di qualifica dirigenziale». Un profilo disarmante che trova riscontro nei numeri. Al 31 dicembre 2019 – relaziona la Commissione – il numero dei dipendenti era di 138 unità; rispetto all’anno precedente è stata rilevata una riduzione di personale di trenta unità; risultavano altresì in servizio 135 lsu. Non meno grave il riferimento al settore dirigenziale.
ALL’ATTO dell’insediamento della Commissione, il comune si presentava organizzato in sei settori di livello dirigenziale oltre al segretario comunale, ma di fatto – osserva la Commissione – la dotazione organica reale era costituita da soli due dirigenti di ruolo a fronte di una dotazione organica di cinque dirigenti, oltre il segretario comunale. Rimanevano prive della figura di vertice: l’area urbanistica e lavori pubblici, l’area economica e finanziaria, il settore risorse umane e sviluppo economico. Vale a dire settori cruciali nel sistema amministrativo comunale fortemente carente col quale i Commissari straordinari hanno dovuto fare i conti per l’espletamento dell’attività amministrativa. Significativo è il caso dei tre segretari comunali che la Commissione ha dovuto avvicendare.
LA COMMISSIONE ha provveduto a rideterminare il fabbisogno del personale nonostante i ristretti margini di manovra conseguenti al piano di riequilibrio finanziario adottato dal comune. Due dei tre posti dirigenziali vacanti riguardanti l’area finanziaria e le due aree tecniche (urbanistica e lavori pubblici), sono stati affidati a due funzionari dell’Ente; un’altra unità è stata recuperata con la procedura di mobilità. Inoltre e a seguito di continue interlocuzioni con il Ministero dell’interno, la Commissione è stata autorizzata a selezionare otto unità di personale da assegnare agli uffici demografici, alla polizia locale, al Ced, all’ufficio tributi, all’ufficio attività produttive: le procedure concorsuali dovranno esser espletate. Stabilizzati undici Lsu amministrativi e due operai; stabilizzati altresì sette unità di personale destinati ai servizi sociali del Comune, finanziati con risorse del Piano sociale di Zona, del PON inclusione e del Fondo contrasto alla povertà.
AVVIATE le procedure concorsuali per l’assunzione di un dirigente tecnico a tempo indeterminato, di una unità categoria D, di sei unità categoria C e tre operatori di polizia locale categoria C. E mentre il concorso per la ricerca del dirigente tecnico è in corso di espletamento, quelli relative alle altre figure hanno subito una battuta d’arresto e per una ragione tanto assurda quanto inconcepibile: il segretario generale aveva pubblicato i bandi di concorso senza tenere conto le modifiche apportate dalla relativa legge di conversione. Un errore che minaccia di non concludere le procedure entro il termine del 31.12.2021, mandando a monte – osserva la Commissione – gli sforzi per assumere nuovo e indispensabile personale.
AL DI LA’ dei casi specifici, la Commissione tratteggia sia pure parzialmente, uno spaccato realistico della situazione organizzativa dell’Ente che non può non preoccupare i nuovi inquilini di Palazzo San Domenico. Per il neo sindaco Rotice si impone in via prioritaria la messa a punto, sempre e unicamente nel rispetto delle leggi vigenti, del motore di un Ente troppo a lungo lasciato alle cure di chi aveva altri obiettivi che quello di assicurare efficienza alla macchina ammnistrativa.
Michele Apollonio