Dopo oltre due mesi torna ad aumentare l’indicatore che calcola l’andamento dell’epidemia. Casi in crescita, l’incidenza settimanale passa da 46 a 53. Nessuna Regione rischia il cambio di colore dal bianco al giallo
Dopo oltre due mesi l’Rt dei casi sintomatici torna sopra a 1 e si assesta per questa settimana a 1,15 L’indicatore non serve più come un tempo a determinare le zone-colore nelle quali inserire le Regioni ma fa comunque comprendere l’andamento dell’epidemia, che è tornata a crescere nel nostro Paese, soprattutto per quanto riguarda i nuovi infetti.
Incidenza e Rt in crescita
La Cabina di regia dell’Istituto superiore di sanità, del ministero alla Salute e delle Regioni ha calcolato anche l’incidenza, che passa da 46 a 53 casi settimanali per 100mila abitanti (la settimana ancora precedente erano 34) e l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva e nei reparti ordinari. Sono proprio questi due indicatori quelli che adesso servono a valutare la situazione delle Regioni. Per ora i dati tengono, nel senso che nessuno rischia di passare dal bianco al giallo, cosa che avviene se si superano le soglie del 10% di rianimazioni e il 15% di altri reparti che ospitano persone con il Covid. I dati più alti sono quelli della Provincia di Bolzano, che ha l’11,6% dei letti occupati nei reparti ordinari e della Calabria, arrivata al 10,2%. Riguardo alle terapie intensive, hanno problemi le Marche, con il 10,5% di occupazione, mentre il Friuli Venezia Giulia è al 9,1%.
Tutte le Regioni a rischio moderato
La Cabina di regia spiega che l’Rt ospedaliero è di 1,12, e infatti anche i ricoveri sono in crescita (soprattutto quelli ordinari), che passano da un totale di 4,5% a 5,3% di occupazione dei letti da parte dei malati Covid, mentre le intensive passano da 3,7 a 4%. “Si ritiene che le stime di Rt siano poco sensibili al recente aumento del numero di tamponi effettuati, poiché tali stime sono basate sui soli casi sintomatici e/o ospedalizzati”. Inoltre tutte le Regioni sono adesso a rischio moderato e 15 “riportano un’allerta di resilienza”. Sempre i tecnici sottolineano come sia “In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (8.326 contro 6.264 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in aumento (35% contro 33% la scorsa settimana). È stabile invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (47% contro 47%). Diminuisce lievemente la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (18% contro 20%)”.
Con i vecchi parametri 14 in giallo e 2 in arancione
Se fossero ancora validi i vecchi indicatori, buona parte dell’Italia, 12 Regioni e le 2 Province autonome, sarebbe in giallo e due Regioni (Umbria e Puglia) in arancione. L’Rt è sopra 1 quasi ovunque Solo Basilicata, Marche, Molise, Sardegna e Valle d’Aosta sono sotto 1. Come detto però il sistema è cambiato e del resto la vaccinazione ha ridotto il numero dei casi e anche dei casi gravi, da ricovero. Visto che l’Rt misura i sintomatici non è più considerato un indicatore efficace per stabilire in che colore mettere una Regione.