Le parole di Marcus Garvey ben si sposano con l’idea che il movimento civico “E885 – Manfredonia Ri-Nasce” ha per il concetto di patrimonio comunale. La nostra città, dietro le proprie ferite, cela i segni di un passato millenario che oggi più che mai chiede di essere scoperto, valorizzato e reso fruibile.
I recenti scavi archeologici condotti nell’area di Siponto ci ricordano quanto i concetti di “ri-nascita” e “riscoperta” siano indissolubilmente legati tra loro. La riscoperta del patrimonio culturale è possibile solo se una comunità sente “proprio” quel patrimonio; se lo custodisce, lo rende luogo di manifestazione identitaria della comunità.
Troppo spesso la nostra città ha avuto un rapporto controverso con i propri beni archeologici, culturali e storico-artistici, interessandosi poco (e male) delle lunghe e ingiustificabili chiusure di alcuni dei poli culturali più importanti ed attrattivi di Manfredonia. È soltanto da una comunità consapevole della ricchezza e delle potenzialità turistiche (e quindi anche economiche) del proprio patrimonio cittadino che può partire una vera “rivoluzione culturale”.
Il primo passo da compiere per poter “mettere a sistema” i beni culturali della nostra città è quello di lavorare affinché la comunità tutta sappia guardare alle risorse ereditate dal passato come riflesso ed espressione dei propri valori e delle proprie tradizioni. Non può esistere una comunità consapevole se questa non viene inclusa in un processo di valorizzazione partecipativo. Partire da questa consapevolezza significa poter costruire una comunità che sappia guardare all’eredità culturale come ad una risorsa collettiva da sentire propria e da tutelare.
Lo sviluppo socio-economico di Manfredonia non può che passare attraverso la valorizzazione delle chiese, dei musei e delle aree archeologiche. La valorizzazione di un patrimonio, tuttavia, nel concreto, è possibile solo con un’amministrazione comunale capace di intercettare i finanziamenti (europei, nazionali e regionali) indispensabili per favorirne la conservazione e una fruizione ottimale (lunga tutto l’anno).
A pochi giorni dalla chiusura della recente campagna di scavi archeologici, che lasciano ben sperare per le campagne dei prossimi anni, non possiamo non evidenziare quanto sia importante lavorare su due fronti: quello della progettualità lungimirante e in grado di connettere le singole risorse di un patrimonio in una ‘rete di risorse’ (provinciali e regionali, in primis) e quello del costruire una comunità indissolubilmente legata al “proprio” patrimonio, con l’orgoglio di essere manfredoniani.