c’è sempre un momento della vita in cui occorre decidere di passare ad altra funzione. Lo fa il calciatore, che si propone allenatore, l’attore che diventa regista.
Io lo so che, dopo le tante battaglie spese in Consiglio comunale e fuori di esso, laddove non è mai venuto meno il vostro sostegno, molti si aspettavano che mi proponessi, ancora una volta, come candidato alla carica di Sindaco.
Ne sono lusingato. Ma io, che pure sarò presente, in questa importante campagna elettorale, come capolista di Manfredonia Nuova, ho pensato che quanto successo nella nostra città non è normale, perché quel ch’è avvenuto ha profondamente scosso ognuno di noi, intimamente; ha colpito la nostra immagine di popolo onesto e laborioso; la nostra storia e perfino la nostra fama; la bellezza di questa terra, inquinata da scelte sbagliate e traditrici; il nostro mare e la nostra gente che, rispettando le leggi del mare, ha sempre assicurato da vivere ai propri figli.
Per questo io mi sono detto “NO”, non posso essere io a tirare fuori Manfredonia dalle mille difficoltà in cui è precipitata. Occorre di più, molto di più. Ed allora mi sono arrovellato nel chiedermi chi potesse avere ancora più forza e più freschezza di me, per riuscire nella titanica impresa.
Ho pensato a diverse personalità autorevoli. Poi un lampo si è acceso e subito mi è apparsa in mente Giulia, che si è recata tante volte nella nostra città, chiamata da Manfredonia Nuova, per tenere conferenze, oppure da noi interpellata a distanza, in questi anni così difficili, giacché avevamo bisogno dei suoi consigli e dei suoi insegnamenti, su come affrontare le note vicende amministrative e far capire ai nostri concittadini i motivi della lotta, usando studio, perseveranza e moderazione.
Con questa idea mi sono svegliato un giorno, ma avevo paura d’osare, di chiedere a Giulia se volesse adornare dei suoi petali questo nostro giardino, così bisognevole di cure. Ho chiesto a mia moglie, che mi ha con entusiasmo detto: “Chiediglielo!”.
Allora ho rivolto a Giulia la mia richiesta, ma tremante, sicuro che lei non avrebbe accettato. Infatti, ero proprio sul punto di scusarmi per avere osato troppo; quando lei, quasi piccata, mi ha detto: “Perché dovrei dirti di no? Invece io ti dico di sì, giacché Manfredonia, che ho dovuto abbandonare da bambina, mi è sempre rimasta nel cuore”.
Così, gioioso e sicuro del suo consenso, ho sottoposto la proposta alla mia Associazione, Manfredonia Nuova, in cui sono molte le donne, e tutti, uomini e donne, hanno accolto la scelta con entusiasmo. Quindi mi sono rivolto all’amico Antonio Tasso e ad Agiamo che hanno volentieri accettato. Ed eccolo, ora, il più bel fiore sipontino: Giulia Fresca”.
lei ha bisogno di un lavaggio al cervello . Ma e possibile che non vedi in che condizioni è ridotta Manfredonia :là devi lottare!