Giornata indimenticabile e ricca di emozioni quella registrata lo scorso 25 maggio a Macchia Libera, frazione di Monte Sant’Angelo. L’inaugurazione del Monumento dedicato a S. Camillo De Lellis, per ricordare tutti coloro che si sono spesi e hanno dato la vita per curare gli infermi colpiti dal Covid 19, pandemia che da più di un anno sta flagellando l’intero pianeta. La lodevole iniziativa, la prima in Italia, fortemente voluta dalla Comunità Religiosa dei Padri Camilliani che, dal 2004, per volere dell’allora Arcivescovo Mons. Domenico D’Ambrosio, si prende cura della Parrocchia di S. Maria della Libera, dalla comunità parrocchiale e dal Comune di Monte Sant’Angelo. L’autore della meravigliosa scultura, Peter Parazik ha voluto rappresentare in S. Camillo e nel malato cristiforme che porta in braccio, l’eroismo, l’umanità, il valore, il sacrificio di tanti che in questo lungo e tormentato periodo di pandemia non hanno mai ceduto allo sconforto, mai smesso di credere nella speranza, nell’amore. Anche il luogo dove è stato posizionato , Piazza del Popolo, antistante la chiesa, vicino alla strada perché possa essere ammirata, contemplata quale faro che ci guidi ad emularlo attraverso piccoli e grandi gesti. “Il ricordo di S. Camillo, attraverso questa effige, – ha introdotto il vice parroco P. Alfredo Tortorella, centro motore della splendida iniziativa, – avviene qui a Macchia, marina di Monte Sant’Angelo, periferia geografica ed esistenziale, luogo altamente simbolico per questa nostra terra garganica, dove in piccolo avviene quanto avviene in tutto il mondo, ma forse con una cassa di risonanza maggiore, mi riferisco a quella lotta tra il bene e il male che è nel cuore dell’uomo. Molte volte vediamo solo in apparenza trionfare il male, mentre sentiamo che il bene, con le sue molteplici sfaccettature e volti, riemerge”. Parole dalle quali traspare evidente il dolore profondo di una comunità succube di azioni che vanno contro l’etica, la convivenza pacifica, la condivisione e il rispetto della vita. Siamo convinti che la presenza di San Camillo De Lellis in quel particolare luogo possa essere elemento deterrente nei confronti della criminalità e di quanto di negativo l’uomo possa esprimere, anche perché l’uomo è capace di reagire con forti slanci di carità, di sacrificio e di amore verso il prossimo, così come fece S. Camillo. Toccante e ricca di contenuto l’omelia dell’arcivescovo emerito Mons D’Ambrosio, il quale, dopo aver ringraziato quanti si sono impegnati per la realizzazione di questa meravigliosa opera che ricorda la figura di S. Camillo che ha speso la sua vita donandosi agli ammalati, ha ricordato che il 25 maggio, oltre a celebrare la Giornata dei Martiri della Carità, ricorre la nascita di S. Camillo De Lellis (1550) e quella di S. Pio da Pietrelcina (1887) e quindi l’inaugurazione del monumento (2021). Data che vogliamo condividere con i Padri Camilliani per tutti coloro che si sono spesi e sacrificati nel corso dei secoli per assistere, gli infermi. Al termine dell’eucarestia, anche Padre Aldo Milazzo (parroco) e P. Rosario Messina hanno rivolto parole di ringraziamento a Mons. D’Ambrosio per la sua benevolenza, alle autorità intervenute e a quanti hanno contribuito alla realizzazione del monumento. E’ seguita la benedizione del monumento impartita da Mons. D’Ambrosio, il taglio del nastro da parte del sindaco Pierpaolo D’Arienzo, lo scoprimento del monumento. E’ intervenuta la Banda musicale di Monte S. Angelo. Al termine P. Alfredo ha rivolto a nome della Comunità religiosa Camilliana un grazie sentito a Mons. D’Ambrosio che li accolse a Macchia, luogo più vicino alla conversione di S. Camillo, Manfredonia e S. Giovanni Rotondo, don Stefano Mazzone, vicario dell’Arcivescovo P. Franco Moscone, P. Franco Lunardon, segretario generale dell’Ordine, P. Rosario Mauriello, superiore provinciale, il sindaco e l’Amministrazione comunale di Monte S. Angelo, il dott, Giuliani, direttore di Casa Sollievo della Sofferenza di S. Giovanni Rotondo, il comandante della stazione CC di Monte S. Angelo, Michelangelo Dargenio. Un grazie particolare lo ha rivolto alla nascente Famiglia Camilliana Laica del Gargano, l’AMCI di Manfredonia, l’UAL di Mattinata e l’UNITALSI di S. Giiovanni Rotondo e S. Marco in Lamis, il Presidio Ultimi del Gargano e il presidio Libera di Mattinata, l’AVIS di M.S.A.. Vogliamo concludere l’evento con le parole di S. Camillo: “Non bisogna mai perdere di vista Dio, ma contemplare il Creatore nella creatura”.
Matteo di Sabato