Cinque regioni sono in arancione: la Calabria, la Sicilia, la Valle d’Aosta, la Basilicata e pure la Puglia, che era stata in bilico. La Cabina di regia: “Lenta discesa dei nuovi casi ma quadro ancora critico”
L’Rt nazionale è 0,81, cioè scende ancora rispetto allo 0,85 della scorsa settimana. È il dato raccolto dalla Cabina di regia dell’Istituto superiore di sanità e del ministero alla Salute che ha anche valutato i dati per i cambiamenti di colore delle Regioni.
Con il monitoraggio di oggi (Rt in diminuzione a 0,81) la stretta sull’Italia finalmente si allenta e la gran parte delle regioni tornano nella tanto sospirata zona gialla, che prevede misure di contenimento meno severe: lunedì riaprono i ristoranti a pranzo e a cena — anche se soltanto all’aperto — e cade il divieto di circolazione tra regioni con meno contagi.
Per quelle in zona arancione servirà una certificazione che attesti di essere guariti dal Covid, aver fatto il vaccino oppure un tampone negativo nelle 48 ore precedenti al viaggio.
Le regioni in zona rossa e arancione
I dati non sono ancora ufficiali, ma da quel che trapela l’unica regione che dovrebbe rimanere rossa è la Sardegna. Restano in arancione Calabria, Basilicata, Sicilia. Cambia fascia la Valle d’Aosta, che attualmente è rossa. Anche la Puglia dovrebbe riuscire a liberarsi dalla stretta della fascia rossa.
Le regioni in zona gialla
In giallo tutte le altre regioni: Friuli-Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo, Umbria, Marche, Campania, Molise.