Fai, Flai e Uila Pesca esprimono forte preoccupazione per il decreto pubblicato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali che aumenta le giornate di #fermo per la pesca a strascico nel 2021. Un decreto che mette a rischio la sopravvivenza stessa delle imprese e che avrà pesanti ripercussioni occupazionali a causa della forte riduzione di giornate lavorative a disposizione delle unità da pesca.
“Raccogliamo il grido di allarme dei lavoratori per una decisione sbagliata, frutto di un accanimento normativo senza eguali, che non trova giustificazioni e che nulla ha a che fare con il mantenimento degli stock ittici. Attendiamo con ansia, quindi, che sia nominato il competente Ministro, per rappresentare tutto il nostro dissenso verso una misura che non è stata condivisa, né tanto meno discussa, con le parti sociali in occasione del Tavolo di Consultazione Permanente per la Pesca e l’Acquacoltura che, fra dicembre e gennaio, ha avuto occasione di riunirsi in numerose occasioni. Garantiamo ai nostri lavoratori il nostro impegno ad assumere tutte le iniziative necessarie per scongiurare questa ulteriore minaccia alla loro continuità lavorativa e alla sopravvivenza del settore” affermano i rappresentanti delle tre federazioni sindacali.
IL Segretario della Fai Cisl Pesca Manfredonia
Alberto Gatta.