Domenica 3 Novembre 2024

Nuovo decreto dal 16 gennaio al 5 marzo: spostamenti vietati anche tra regioni gialle, visite agli amici solo in due

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Con un decreto (e con ancora con il nuovo Dpcm), il governo ha approvato le misure in vigore dal 16 gennaio fino al 5 marzo. In fascia arancione vietati gli spostamenti anche verso le seconde abitazioni. A casa di amici solo in due persone, fascia bianca con rischio minimo.

Spostamenti vietati tra le regioni, visite agli amici soltanto in due e una volta al giorno, misure restrittive per le regioni con rischio “alto”: il governo approva il nuovo decreto per contrastare i contagi da Covid- 19. Il consiglio dei ministri convocato mercoledì sera alle 21,30 in piena crisi politica ha dato il via libera al provvedimento che limita i movimenti dei cittadini anche in fascia gialla e fa entrare direttamente in fascia arancione le regioni che hanno un livello “alto” di rischio. Le nuove norme saranno in vigore dal 16 gennaio fino al 5 marzo 2021. Il governo decide dunque la stretta perché – come chiarito da Speranza in Parlamento -«dovremo continuare a convivere con la circolazione del virus fino a quando le vaccinazioni non avranno un forte effetto epidemiologico. Non dobbiamo farci nessuna illusione». Mercoledì è stata superata la quota di 800mila dosi somministrate arrivando al 44,6% del personale sanitario.

Spostamento tra Regioni

Nel decreto è stabilito che «è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione». Il divieto vale anche per le regioni che si trovano in fascia gialla.

Rischio alto in arancione

Il governo decide di ampliare la possibilità di far scattare l’ingresso nelle fasce che prevedono restrizioni e nuovi divieti. Secondo i parametri attuali si entra in fascia arancione con un Rt pari a 1 e in fascia rossa con Rt pari a 1,25. Si è però deciso che vanno in arancione «secondo la medesima procedura ed in presenza di una analoga incidenza settimanale dei contagi, anche le regioni che si collocano in uno scenario di tipo 1 e con un livello di rischio alto». In questo caso scatta la chiusura di bar e dei ristoranti e il divieto di uscire dal proprio comune. Sono aperti i negozi, i parrucchieri e i centri estetici.

I divieti per le seconde case

Per tutto il periodo di durata del decreto è vietato andare nelle seconde case che si trovano fuori regione. Se si è residenti in una regione in fascia arancione è vietato andare nella seconda casa fuori comune. L’unica deroga riguarda motivi di urgenza , ad esempio la riparazione di un guasto oppure per recuperare oggetti o materiale indispensabile. Lo spostamento non deve trasformarsi in un trasferimento, dunque deve avere la durata necessaria a risolvere il problema.

Solo una visita in due persone

Per limitare gli incontri è stato stabilito di prorogare la norma che era stata approvata in vista delle festività natalizie. E dunque «in ambito regionale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata è consentito, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le 22, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi».

Deroga per i piccoli comuni

«Qualora la mobilità sia limitata all’ambito territoriale comunale, sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia».

I criteri per la fascia bianca

In fascia bianca la liberta è quasi totale. I criteri stabiliti sono: «Scenario di tipo 1 e con un livello di rischio basso con una incidenza settimanale dei contagi, per due settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti». Nel decreto è specificato che «l’eventuale successivo superamento dei parametri per il collocamento nello scenario di tipo 1 ha effetto, ai fini dell’applicazione di misure più restrittive, se il superamento perdura per almeno 14 giorni consecutivi».

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