L’indagine sulle presunte truffe in danno della Regione Puglia – relative al pagamento delle indennità compensative in agricoltura sin dai primi anni ’90 – che ha portato oggi all’esecuzione di una serie di misure cautelari personali (arresti domiciliari e misure interdittive) e reali (sequestri per un importo superiore a 22 milioni di euro), come si è appreso da organi di stampa, prende le mosse da un esposto presentato dal Presidente Michele Emiliano, con cui è stata segnalata una ingiusta e smisurata moltiplicazione di spese legali liquidate dalla Regione a fronte di migliaia di decreti ingiuntivi e procedure esecutive mobiliari artificiosamente promossi contro la medesima Regione.
“Le ipotesi accusatorie, avanzate dalla Procura e avallate dal Gip di Bari, a seguito di un capillare ed encomiabile lavoro svolto dagli organi investigativi, dimostrano che questa Amministrazione è stata lungimirante. Esprimo profonda gratitudine al Procuratore dott. Rossi e al Sost. dott. Bretone per l’impegno fin qui profuso nella conduzione dell’attività di indagine e pertanto dichiaro che da subito la Regione Puglia si costituirà parte lesa nel procedimento penale e successivamente si costituirà parte civile per ottenere il risarcimento di tutti i danni patiti, sostenendo l’impianto accusatorio. Un doveroso ringraziamento anche al Capo dell’Avvocatura Rossana Lanza e al suo Ufficio per il fondamentale ruolo svolto nell’accertamento della verità”, dichiara il presidente Michele Emiliano.