Dopo un lunghissimo iter approvativo è stato concluso il lavoro della commissione di Collaudo che ha finalmente emesso il certificato di collaudo della diga di Occhito, datato 3 febbraio 2020 e i relativi atti datati ottobre 2019.
La diga di Occhito, sita in Comune di Carlantino (FG), venne realizzata fra il 1958 e il 1966 per la raccolta e regolazione, ai fini irrigui, delle acque del fiume Fortore, sulla base del progetto esecutivo 15.04.1956 a firma del prof. ing. Filippo Arredi.
Il collaudo è stato disposto durante la costruzione dell’opera nel 1964 e la Commissione di collaudo ha subito negli anni numerose modifiche fino all’ultima ridefinizione del 2006 con incarico affidato agli ingg. Rescigno e Santariga.
Gli invasi sperimentali sono durati oltre un cinquantennio con raggiungimento più volte della quota di massima regolazione; la notevole durata della sperimentazione ai sensi dell’art. 13 del D.P.R. 1363/1959 è stata causata da problemi tecnici riguardanti inizialmente la funzionalità dello scarico di superficie (danneggiato da eventi di piena) e poi di quello di fondo (interessato da interrimenti), oltre ad un lungo periodo intermedio di controlli strumentali e di scarsi afflussi.
Un periodo lungo durante il quale la diga, un’opera ingegneristica di vitale importanza per tutta la provincia di Foggia, ha subito alluvioni e terremoti ed è stata continuamente monitorata e mantenuta in esercizio. Attività complesse e continue, seguite dapprima dal compianto ing. Leonardo Procaccini, che con dedizione si spendeva senza riserve allo studio dell’opera e attualmente dall’ing. Giuseppe Di Nunzio, ingegnere responsabile della diga, a cui sono delegati importanti compiti.
La Commissione di collaudo, dopo aver esaminato ogni aspetto è giunta al convincimento che lo sbarramento “presenta un comportamento sostanzialmente regolare, non essendo emersi, allo stato,elementi indicativi di anomalie di una qualche rilevanza, capaci di incidere negativamente sulle sue attuali condizioni di sicurezza”.
Con l’approvazione degli atti di collaudo, riferisce il Direttore Generale Francesco Santoro, la diga di Occhito inizia il “regolare esercizio”, durante il quale si dovrà assicurare una costante attività di monitoraggio e manutenzione nonché l’approfondimento dello studio del comportamento dell’opera, condotto sulla base dell’evoluzione tecnico-scientifica e dell’adeguamento normativo.
La gestione dei grandi invasi, sostiene il Presidente Giuseppe De Filippo, è un compito impegnativo ma necessario per preservare la preziosa risorsa idrica e richiede un’attenzione continua da parte delle Istituzioni in termini di finanziamento di interventi manutentivi. Sarà quindi impegno del Consorzio continuare a rappresentare questa esigenza nelle sedi competenti, accanto alla richiesta di completamento degli schemi idrici e alla realizzazione di nuove infrastrutture.