L’Amministrazione Comunale di Monte Sant’Angelo e l’Eni Rewind stanno per condannare Manfredonia a diventare la pattumiera della Puglia. La prima, con il finanziamento del 2 luglio 2020 della G. R. Pugliese di circa 11 milioni, si appresta ad istallare nell’isola 20 del Sito SIN ex EniChem un “Impianto di trattamento e recupero plastica”, la seconda invece mira ad un impianto per il trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani e uno per i fanghi provenienti dagli impianti biologici urbani al fine della produzione di BIO Metano.
Orbene Manfredonia Nuova manifesta la più convinta opposizione in quanto:
- quasi tutte le isole del sito Sin Ex EniChem sono inquinate per liscivia da sostanze altamente cancetrogene e sono di fatto ancora da bonificare;
- il sito ex EniChem è in territorio di Monte, ma è posto pratcamente nella città di Manfredonia (questo è il vero problema !!! ) 500 metri dalle prime abitazioni e circa mille da una scuola elementare e una media inferiore;
- l’arrivo di centinaia e centinaia di tir in entrata ed in uscita per conferire qualsiasi genere di rifiuto e liquami strozzerebbe il traffico per il Gargano con pesanti riparcussioni sul turismo e sulla vivibilità dell’abitato;
- microplastiche e particolati vari sarebbero convogliati sulla città per il gioco dei venti dominanti che da Levante spirano su Manfredonia e sulla Piana di Macchia;
- il fetore dei rifiuti organici e dei fanghi dei depuratori fognari renderanno irrespirabile l’aria di Manfredonia e della meravigliosa piana di Macchia.
- il 25 – 40% di rifiuti plastici raccolti non è riciclabile ed è destinato all’incenerimento. Si vuole costruire in loco anche detto impianto?
Nonostante le morti per cancro, le malattie cardiovascolari e le malformazioni neonatali in numero eccessivi (come documentato dall’Indagine Epidemiologica ) a causa dell’inquinamento e degli incidenti rilevanti, che Manfredonia ha dovuto sopportare per la scelta funesta di quel sito di 50 anni fa, Monte San Angelo continua a fare scelte in solitaria, che vanno contro gli interssi ambientali e di salute degli abitanti di Manfredonia.
Perchè non ubicare i progettati impianti nelle due aree industriali infrastrutturate la D 46 e la D 49?
Attenzione, non facciamoci rubare ancora una volta il futuro e per giunta per pochissimi addetti, giacché sono i macchinari a svolgere quasi tutto il lavoro.
Pertanto invitiamo gli/le abitanti di Manfredonia e della Piana di Macchia, nelle forme che riterranno più opportune, a far sì che Manfredonia non subisca ulteriori oltraggi e dica addio per sempre ad ogni possibilità di sviluppo turistico futuro.
Alla Giunta Regionale pugliese e al Presidente Michele Emiliano chiediamo la revoca immediata del finanziamento deciso nella seduta del 2 luglio 2020;
A tutti i candidati vecchi e nuovi alla Regione di esprimere un deciso dissenso verso il progetto di trasformare Manfredonia in una pattumiera, perchè i/le cittadini/e sappiano se la loro elezione sarà spesa per il bene comune o per il proprio tornaconto personale.
Flavio Ognissanti
Se nel 2021 dovessimo andare a governare la città, la revisione del confini della parte Nord della città, con il conseguente loro riposizionamento fino all’antico torrente Varcaro, ossia com’erano stai fino al primo decennio dell’800, sarà una delle priorità da affrontare, per una pacifica convivenza tra le due popolazioni.
Nel 2021, se dovessimo andare a gestire la città, la battaglia per la revisione dei confini tra le due città ed il riposizionamneto dei confini della parte nord di Manfredonia fino al vecchio torrente Varcaro, come esistente nel primo decennio dell’800, sarà una delle prime battaglie da affrontare.
Sono già alcuni anni ché vado perorando la revisione dei confini tra Manfredonia e Monte Sant’Angelo, possibilissima in quanto il territorio montanaro è a ridosso dell’abitato manfredoniano. Magno, già consigliere comunale, rispose ad un mio commento sull’argomento. Ora che Monte si prepara alla sorpresa dell’uovo pasquale, non lamentiamoci, è colpa dei politici e dell’intera cittadinanza che non reagisce come dovrebbe. Sarebbe ora che tutte le varie formazioni politiche e la caterva di associazioni locali iniziassero a fare qualcosa per risolvere, una volta per tutte, l’annoso problema.