Dieci misure interdittive antimafia sono state adottate dal Prefetto di Foggia Raffaele Grassi nei confronti di altrettante imprese che operano sul Gargano, nel Foggiano. Nello specifico i provvedimenti hanno riguardato gli imprenditori agricoli: Lorenza Bove, Antonio Limosani, Annapia Martino, Pasquale Pio Martino, questi ultimi tutti di San Marco in Lamis, ed ancora Michele Ciociola di Monte Sant’Angelo e Michele Mancini di Rignano Garganico. Le imprese: «Gentile Impianti Srl» di Mattinata e le due ditte edili di San Marco in Lamis «Ianno Antonio» e «Ianno Michele”; ed infine Emanuele Renegaldo commerciante di Manfredonia.
«I provvedimenti hanno l’obbligo più che mai di assicurare l’economia legale e di distogliere gli appetiti criminali verso settori che possono essere aggrediti in un momento di estrema sensibilità come quello che stiamo vivendo» , ha commentato il prefetto di Foggia Raffaele Grassi. Da giugno dello scorso anno ad oggi sono state adottate in Capitanata 30 interdittive antimafia. Il provvedimento impedisce all’imprenditore di avere rapporti contrattuali con la Pubblica Amministrazione e lo priva della possibilità di essere titolare di licenze o autorizzazioni dal Comune.