Sei baracche sono andate distrutte in un nuovo incendio divampato nella notte fra sabato 30 maggio e domenica 31 maggio nel “ghetto” di Borgo Mezzanone, insediamento abusivo dove vivono 1.500 migranti nelle campagne del Foggiano. Nessuno è rimasto ferito. Al lavoro per molte ore, 4 squadre dei vigili del fuoco hanno domato le fiamme. Immediatamente dopo sono iniziate le operazioni di bonifica dell’area. Si ipotizza che incendio possa essere nato dal corto circuito di uno dei tanti allacci abusivi alla rete elettrica o un braciere lasciato acceso per scaldarsi.
Durante l’incendio, Aboubakar Soumahoro dell’Usb (Unione sindacale di base) ne ha scritto su Facebook: “È in corso l’ennesimo incendio nell’insediamento dei braccianti a Borgo Mezzanone, nel foggiano. Nel frattempo il Governo, preoccupato per la frutta e la verdura, continua a fare demagogia sulla nostra pelle e a rimanere sordo alle nostre grida. Se nelle campagne continueremo ad essere invisibili, porteremo gli stivali a Roma”. Soumahoro aveva guidato una protesta il 21 maggio a Foggia contro la nuova regolarizzazione temporanea di alcune categorie di lavoratori, in particolare i braccianti impiegati in agricoltura.
L’ultimo rogo pericoloso a Borgo Mezzanone distrusse una trentina di baracche il 29 marzo scorso. Negli incendi degli ultimi 18 mesi divampati nella baraccopoli sono morti tre migranti.