Tra i cittadini illustri che Manfredonia ha avuto in passato non mancano i musicisti, uno di questi è certamente Michele Bellucci. Il famosissimo sipontino nacque a Manfredonia proprio il 23 Maggio del 1849, anche se la lapide commemorativa posta presso la sua abitazione cita il 25 maggio come giorno di nascita. Figlio di Luigi Bellucci e di Giovanna de Santis, il giovane Michele Bellucci fu formato da suo zio Ignazio, apprezzato umanista e vicario dell’arcidiocesi di Manfredonia. Fu proprio Ignazio Bellucci ad incoraggiare il nipote nell’intraprendere gli studi musicali. I primi concerti il giovane Michele li tenne già all’età di undici anni. Nonostante il grande impegno profuso negli studi musicali, Bellucci non abbandonò mai la formazione generale, superando brillantemente gli esami ginnasiali presso il Convitto nazionale di Lucera, dove frequentò le scuole superiori. Terminati gli studi classici, intraprese quelli giuridici a Napoli, operando presso alcuni dei più rinomati studi legali partenopei. Intanto continuavano gli studi musicali in pianoforte, composizione e strumentazione presso il Conservatorio San Pietro a Majella. Tra il 1877 ed il 1883 Michele Bellucci partecipò a numerosi eventi in qualità di critico musicale e tenne concerti in molte delle più importanti città italiane. Trasferitosi a Bari, in quegli stessi anni, divenne uno dei più noti insegnanti di pianoforte pugliesi. Non ancora quarantenne fu costretto a lasciare Bari per tornare a Manfredonia, dove fu chiamato a prendere il posto del padre nello studio notarile di famiglia. Costretto a dedicarsi più all’attività giuridica che a quella musicale, Michele Bellucci rimase fino alla pensione nella nostra città. Nel 1937 il musicista, che non aveva mai abbandonato gli studi artistici, raggiunse il figlio Ermanno a Roma, dove morirà il 23 dicembre del 1944. Tra le sue opere, molte delle quali ancora inedite, ricordiamo le romanze da salotto per canto e pianoforte. Il rapporto tra il musicista e la sua città natale fu particolarmente intenso, tanto che Bellucci realizzò anche una raccolta di canti popolari, proverbi e racconti della tradizione sipontina. A Manfredonia, oltre alla targa commemorativa posta su una delle pareti esterne dell’imponente Palazzo De Nicastro su via Tribuna, luogo dove nacque Michele Bellucci, a ricordare l’artista ci sono anche un busto posto presso la Villa Comunale, la tomba presso il cimitero cittadino e una via a lui dedicata nel rione Monticchio. Sempre a Manfredonia, a ricordare l’illustre concittadino, ci sono la scuola di musica “Michele Bellucci” ed un prestigiosissimo premio, del quale purtroppo si sono perse le tracce, che fino a qualche anno fa rappresentava uno degli eventi cruciali dell’estate sipontina. La speranza per i prossimi anni è che possa crescere, tra i cittadini e gli amministratori di Manfredonia, il desiderio di riscoperta di un grande artista indissolubilmente legato a questa città.
Giovanni Gatta
Foto di Francesco Armillotta