Giovedì 26 Dicembre 2024

In attesa del Bilancio sul Bilancio in dissesto del Comune di Manfredonia

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Il 30 aprile del 2019 s’insediava nel Comune di Manfredonia, il Commissario Straordinario a causa delle dimissioni dell’ultimo Sindaco di Manfredonia avvenute il 30 marzo 2019. Quasi 15 milioni di debiti (da accertare se solo 15) da risanare in 10 anni, fino al 2027, l’eredità lasciataci dall’ultima amministrazione comunale durata quasi 9 anni, seguito di un precedente decennio che ha lasciato strascichi economico-gestionali non facili da riassestare. 20 anni d’oro per la politica sipontina che ha sguazzato nel clientelismo più sfrenato, complice quasi un’intera città, drogata da un anomalo modo di vivere la comunità simile ai tempi del “Padrino” dove ognuno doveva avere il proprio protettore per tutelare i propri interessi personali, anche spiccioli, a discapito di quelli collettivi. Manfredonia coinvolta perfino nello scandalo mafioso, “un intricato intreccio di relazioni familiari, frequentazioni e convergenze d’interessi che legano esponenti della compagine di governo e dell’apparato burocratico del Comune di Manfredonia a soggetti apicali dei sodalizi egemoni…”, come decreterà, violentemente, il Consiglio dei Ministri in occasione dello scioglimento per mafia del comune sipontino lo scorso 16 ottobre 2019. Il nuovo commissariamento porterà in città tre autorità che sostituiranno i poteri di governo comunale. Da quasi due anni il Piano di Riequilibrio finanziario pluriennale 2018-2027 è al vaglio della Corte dei Conti che ha l’incarico di accertare se il piano proposto, in alternativa al dissesto comunale, sta portando i suoi frutti o non sta producendo gli effetti preventivati. Un primo anno di braccio di ferro tra la Commissione Straordinaria e i vari settori economici della città che si son visti aumentare i tributi per cercare di riparare ai danni del passato. Ad un anno dall’insediamento dell’organo di governo straordinario cittadino la città chiede di conoscere gli esiti del lavoro svolto. Il rendiconto dell’anno 2019. Si attende di conoscere il parere della Corte dei Conti riguardo allo stato di evoluzione del piano di riequilibrio finanziario che pende sulle teste dei manfredoniani. A che punto siamo con il piano delle alienazioni dei beni comunali? La liquidazione delle partecipate? Il bilancio di previsione comunale normalmente dovrebbe esser approvato entro il 31 dicembre, approvazione che per legge beneficia sempre di deroghe che variano dai 3 ai 4 mesi. Gli enti pubblici alle prese con il piano di riequilibrio e non, dopo il Covid-19 hanno ottenuto il rinvio al 31 luglio del termine per l’approvazione dei bilanci di previsione, concesso dal decreto Cura Italia. La situazione di emergenza sanitaria è diventata, oggi, emergenza economica e sociale. Le amministrazioni locali devono affrontare i mancati introiti e delineare meglio la programmazione della spesa. Sarà sicuramente necessario rivedere gli stanziamenti sui capitoli, soprattutto di parte corrente, per individuare e valutare le spese indifferibili, rispetto a quelle che non sono necessarie e, di conseguenza, effettuare tagli, su cosa ancora non si può immaginare; bisognerà procedere a una ricognizione dei contratti in essere per servizi e forniture, per definire modalità di sospensione, se necessarie, o di riduzione dei corrispettivi contrattuali. Pratiche già previste nel piano di riassetto finanziario comunale. Per gli enti in piano di riequilibrio come il nostro, quindi, la partita sarà ancora più dura, basando il ripristino dell’equilibrio sulle maggiori entrate dall’incremento delle aliquote tributarie e delle tariffe per i servizi a domanda individuale, oltre alle dovute riduzioni di spesa, e ci troviamo oggi a fare i conti con un sistema economico in crisi. La gente non ha risorse per finanziare la sua “spesa corrente” figuriamoci per pagare i tributi locali, sospesi “a data da destinarsi”. La crisi finanziaria è dietro l’angolo. E’ sì la tempesta perfetta, ma ad oggi manca lo schema di bilancio che dovrà poi essere portato al vaglio dei revisori dei conti per la successiva eventuale approvazione dall’organo che sostituisce il Consiglio Comunale. Un bilancio di previsione è necessario soprattutto ad una città in pre-dissesto poiché si potrà comprendere, anche se non sono ammesse spese fuori dall’ordinario, quali manovre attuare per risanare l’organico dei funzionari pubblici, ad esempio, per poter portare avanti una città complessa come Manfredonia. La nostra città oggi deve badare al suo futuro ed i debiti che abbiamo accumulato, appartengono purtroppo ad ognuno di noi, per questo abbiamo la necessità di comprendere in che condizioni siamo, anche e soprattutto in tempi di coronavirus per il nostro avvenire.

di Raffaele di Sabato

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