È stato illustrato oggi, in un incontro tra la Task force regionale e le associazioni rappresentative delle residenze sanitarie e sociosanitarie extraospedaliere, il piano strategico emergenziale per la gestione delle criticità delle RSA e RSSA.
All’incontro – in videoconferenza – ha partecipato il presidente Michele Emiliano con il direttore del dipartimento Politiche della Salute, Vito Montanaro. Nel corso dell’incontro il Direttore Montanaro ha comunicato che il piano strategico emergenziale per la gestione delle criticità delle RSA e RSSA nelle quali sono stati riscontrati casi positivi Covid “sarà attuato anche con un rafforzamento delle attività sanitarie garantite dalla ASL, con l’ausilio di operatori sanitari del servizio pubblico. È necessario salvaguardare il settore delle residenze sanitarie assistenziali, che assiste giornalmente con dedizione una fascia di popolazione molto fragile”.
Il piano servirà a gestire sia la fase emergenziale che la successiva fase a medio e lungo termine. Perciò le strutture pugliesi collaboreranno con la compilazione di un questionario di autovalutazione predisposto sulla base delle linee guida regionali relative alla prevenzione e gestione del rischio da infezione COVID-19 nelle strutture residenziali.
Per questo – è stato sottolineato – è importante definire una strategia che, oltre alla gestione della fase critica, possa rivisitare il settore sociosanitario anche mediante la ridefinizione dei percorsi assistenziali e/o la rimodulazione delle funzioni delle strutture.
Sulla sospensione delle attività dei Centri diurni e dei ricoveri nelle RSA, la Regione ha infine illustrato oggi le iniziative messe in atto per assicurare i livelli di assistenza, la sostenibilità del comparto e i livelli occupazionali, al fine di garantire la continuità assistenziale alla piena ripresa delle attività.
Cosa prevede il piano strategico RSA?
Le misure di sorveglianza epidemiologica
Confinare i pazienti in house: questo è l’aspetto centrale della strategia adottata dal personale dei Dipartimento di prevenzione delle ASL che si stanno occupando della sorveglianza epidemiologica di tutti gli ospiti delle strutture residenziali. Questo significa tamponi a tappeto che interessano sia ospiti che operatori. I test – come da direttive sanitarie nazionali – vengono ripetuti al 14 esimo giorno per escludere e/o accertare la positività al Covid.
L’isolamento in aree Covid e aree Covid free
La creazione – anche con una riorganizzazione logistica degli spazi già esistenti – di aree Covid dove isolare i pazienti positivi, ove non sia necessario il ricovero in ospedale, e aree Covid free destinate ad ospitare i soggetti non contagiati e assistiti da altro personale per evitare qualsiasi forma di contatto con i pazienti positivi.
L’assistenza sanitaria e le terapie specifiche
Specialisti Asl a disposizione per monitorare le condizioni di salute degli ospiti e intervenire con terapie specifiche Covid. In particolare geriatri, pneuomologi, radiologi, igienisti e specialisti di medicina interna. E per disporre trattamenti terapeutici.
I dispositivi di protezione individuale
In via del tutto straordinaria supporto alle strutture residenziali anche predisponendo kit completi di dispositivi di protezione individuale, per assicurarsi che l’accesso venga effettuato nel rispetto assoluto delle procedure previste per evitare la diffusione del contagio. Viene inoltre fornita una adeguata formazione per l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.
Il contatto con i familiari
Richiesta alle strutture della massima attenzione alla comunicazione tra degenti e familiari anche attraverso tablet e smartphone.
Tutte le strutture socio sanitarie sono sotto monitoraggio delle aziende sanitarie in accordo con il Dipartimento Salute della Regione. La situazione di ospiti e operatori è aggiornata quotidianamente per poter individuare in tempi rapidi l’eventuale insorgenza di nuovi casi di positività al virus e mettere subito in atto le stesse misure contenitive adottate nelle altre RSA e RSSA