La situazione che sta attraversando il nostro paese non è ancora rassicurante. Nonostante stiano migliorando i numeri dei contagi e delle terapie intensive, ancora sostenuto è il numero dei decessi. In questo quadro grave gli scienziati non hanno ancora certezze di come e quando si potrà definire il superamento della pandemia.
Anche nella nostra Regione e nella nostra Provincia vi è un numero considerevole di contagi, di persone che sono in terapia intensiva e di deceduti.
Questa emergenza ci impone una riflessione sulle carenze del piano sanitario nazionale e di conseguenza sul riordino ospedaliero della nostra Regione e in particolare della nostra Provincia. Si è voluto con il piano regionale implementato dalla attuale Giunta (e precedenti) un riordino, eliminando ospedali periferici e rimodulando la disponibilità di alcuni reparti (es. geriatria). Oggi stiamo accertando con mano queste scelte sbagliate. Difatti, si avverte più che mai la necessità di avere reparti specializzati e dato l’aumento dei numeri di contagiati, di terapie intensive.
In questo quadro noi riteniamo che a livello provinciale il San Camillo sia una struttura che può fare la differenza in questa lotta. Ovviamente, ci aspettiamo che gli operatori siano forniti quanto prima dei mezzi necessari per evitare il loro contagio come accaduto a tante realtà del territorio nazionale.
Il Nostro ospedale potrebbe diventare un punto di riferimento che raccolga l’utenza di tutto il sud del Gargano e delle vicine realtà dell’area della BAT. Ci auspichiamo quindi che tutte le istituzioni partendo dal commissario prefettizio, dai Consiglieri Regionali (locali e non) e dai nostri Parlamentari, condividano queste riflessioni, seguano con il supporto della cittadinanza la nostra richiesta al direttore generale dell’ASL di Foggia e decidano di utilizzare l’Ospedale San Camillo come baluardo contro il COVID-19.
Quando questa emergenza finirà ci troveremo ad affrontarne una nuova sfida economica, con il PIL nazionale che diminuirà di oltre 6 punti percentuali generando ripercussioni notevoli soprattutto per le piccole e medie imprese, con perdite di posti di lavoro e una situazione socio-economica difficile.
La nostra Regione ovviamente non sarà immune dallo shock economico-finanziario. Pertanto è opportuno che metta da parte logiche politiche inefficaci e si prepari già da oggi ad affrontare la drammatica situazione delle famiglie e delle imprese, mettendo in piedi iniziative regionali (tra cui l’accelerazione dei bandi dei piani operativi regionali, eliminando i passaggi burocratici che bloccano l’utilizzazione dei fondi) in aggiunta agli strumenti nazionali definiti con Decreto “Cura Italia” e con quello che verrà emanato a breve dal Governo.
Le istituzioni hanno il dovere di dare delle risposte concrete e far comprendere ad ogni cittadino che “nessuno resta solo”. Dobbiamo scongiurare ciò che sta avvenendo in alcune città dove la disperazione e l’ignoranza hanno agevolato riprovevoli atti di ribellione sociale.
Non è più tempo di azioni politiche isolate e di parte. La riattivazione operativa dell’ospedale di Manfredonia, per il ruolo strategico provinciale che può rivestire, è un obiettivo politico che riguarda tutta la provincia ed è per questo che rivolgiamo questo appello accorato a tutte le forze politiche, sociali, religiose e ai rappresentanti istituzionali della nostra città e della provincia.
“Insieme ce la faremo” non è solo uno slogan ma è il segreto per non uscire sconfitti da questa crisi sanitaria ed economica.
Il Meetup 5 Stelle Manfredonia