Il reparto di Chirurgia dell’ospedale di Manfredonia, che doveva riaprire domani, rimarrà chiuso poiché alcuni tamponi fatti a degli operatori sanitari sono risultati purtroppo positivi. I luoghi di cura si confermano i focolai più pericolosi. Ricomincia la quarantena quindi per i colleghi del reparto per avere contezza del dilagarsi del contagio. Il reparto di Chirurgia rimarrà quindi chiuso fino almeno al 3 aprile, con la speranza che gli altri pochi tamponi fatti risultino negativi, cosa che ci auguriamo tutti. Anche il reparto di Cardiologia rimane chiuso poiché occorre completare i tamponi agli addetti ai lavori dell’ospedale, molti dei quali, a distanza di una settimana dal caso accertato, ancora attendono di sottoporsi alla verifica tampone. Il dramma è che oltre ai pochi dispositivi di sicurezza per gli operatori sanitari, mancano i tamponi, situazione gravissima poiché chi è infetto non sa di esserlo. Altra grande questione è la positività degli asintomatici che provoca il maggior rischio del propagarsi del virus. “In tutta Italia gli operatori sanitari si ammalano per la carenza di dispositivi di protezione individuale… è praticamente impossibile stabilire con esattezza la catena del contagio”, dichiara un dottore. “Quando sai che sta per arrivare un uragano, cerchi di attrezzarti per tempo con tutto il necessario, e fornire i supporti giusti a chi dovrà affrontare il pericolo. Invece sempre tutto all’ultimo secondo. Avete mandato medici, infermieri, operatori sanitari tutti, medici di famiglia, pediatri e medici di guardia medica al fronte senza protezione. Ecco perché invoco da settimane controlli sugli operatori sanitari, perché non avete ancora capito cosa sta accadendo”.
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