Domenica 22 Dicembre 2024

La Capitanata piange l’agente penitenziario di San Nicandro stroncato dal coronavirus: 48 anni, lavorava nel carcere di Opera

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Seconda vittima del Coronavirus fra il personale della Polizia Penitenziaria. Si tratta di un assistente capo deceduto presso l’ospedale milanese Humanitas, dove era ricoverato da alcuni giorni. Originario di San Nicandro Garganico, quarta vittima della città, Nazario Giovanditto lascia moglie e due figli.

Lo ricorda in una nota il ministero della Giustizia. Lavorava nella casa di reclusione di Milano Opera e il 9 marzo scorso, ai primi sintomi della malattia, era stato posto in isolamento precauzionale in caserma. Il giorno successivol’esito positivo del tampone. Nel 2014 aveva ricevuto una medaglia di bronzo al Merito di servizio. “Il Ministro Bonafede e tutta l’Amministrazione Penitenziaria si uniscono al dolore dei suoi affetti più cari”

“Sorridente, disponibile, professionale e serio” lo ricorda così Mimmo Mastrulli. Prestava servizio presso il distaccamento del Nucleo Traduzioni e Piantonamento del carcere milanese. “Nel corso del ricovero si era confidato con una collega invitandola a rimanere serena che tutto sarebbe andato per il verso giusto e che anche questa prova sarebbe stata superata,queste le frasi che si raccolgono sulle chat dei colleghi”

“Quanti interrogativi su cosa accade nelle prigioni Italiane dal Sud al Nord dove neanche le mascherine protettive o i guanti sono arrivati se non a macchia di leopardo mascherine talmente sottili che possono essere utilizzate solo per togliere la polvere dai mobili e non per difendere un essere umano dal vigliacco micidiale Coronavirus una pandemia che solo in Italia ha falciato migliaia di essere umani devastando intere famiglie e città”.

E ancora, prosegue Mastrulli, “la preoccupazione rimane nel carcere di Lecce dove da diversi giorni si attende ancora di conoscere l’esito del tampone fatto su alcuni colleghi e colleghe dopo la scoperta della detenuta risultata positiva. Mascherine che mancano a Foggia a Trani e a Bari,e quelle che hanno ricevute molto ridicole da portare sono già state consumate e non certamente potrebbero rigenerarsi senza una ottimale  pulizia sanitaria”.

 

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