Sabato 21 Dicembre 2024

In ricordo di Salvatore Castrignano: lettera al figlio Fabio

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Caro Fabio,

mai come in questi giorni di chiusura forzata e consapevole in casa ho pensato a Salvatore, tuo padre, mio amico e compagno di strada. Mai come in questi giorni pesanti e così tragici per gli effetti della pandemia Covid19 e i tanti ammalati ho sentito la sua mancanza, un vuoto interiore e desteriore che aggiunge tristezza a tristezza, lasciandoti un senso di scoramento, quasi di sopraffazione. Non e’ solo la mancanza di una persona cara e stimata, che e’ pur viva e sempre presente dentro di te, ma e’anche e ancor più la mancanza di un punto di riferimento fisico, materiale e concreto, la mancanza di una persona in carne ed ossa con cui ritrovi comunanza di idee e di ideali, e in modo spontaneo, immediato e naturale ti confidi e ti confronti, parli di te, degli altri e del mondo. E trai da questo semplice parlarsi ragioni di serenità e forza interiore per superare tristezza e dolore, anzi per trasformarli in spinta a riflettere, il più lucidamente possibile, sul senso di quello che succede e ragionare sul che fare.

Ho sempre pensato che da soli non si va da nessuna parte, che il senso pieno della propria esistenza sta nella relazione positiva con gli altri, nel riuscire ad essere presente insieme e dare un contributo alla comunità. In tal senso ho sperimentato che spesso basta essere in due, specchiarsi e ritrovarsi in una comune intesa di sentimenti, pensieri ed azioni per essere poi più facilmente uniti in tanti. Questo ho sperimentato con Salvatore. Noi siamo naturalmente esseri sociali e tuo padre ne era una esemplificazione, un concreto ed evidente esempio di persona specifica ed originale e, contemporaneamente, sociale e pubblica. E tu lo sai meglio di me. In questi giorni di dominanza ad ogni livello della pandemia Covid19 ed in cui e’ rinato con forza a Manfredonia un dibattito su come potenziare e valorizzare l’Ospedale S.Camilo per la migliore tutela della salute dei cittadini, non ho potuto fare a meno di ripensare ed andare a rivedermi le tante riflessioni scritte e le iniziative promosse da Salvatore, insieme a tutti noi e alle tante associazioni di volontariato e di impegno sociale e civile di Manfredonia, in questa direzione. Salvatore come presidente della Associazione Lavoro& Welfare era l’animatore e la guida, a partire dal 2011 e negli anni successivi, della battaglia contro il declassamento dell’Ospedale di Manfredonia da Ospedale Intermedio a semplice Ospedale di Base.

Questo declassamento, purtroppo attuato nonostante le tante iniziative contrarie e la lotta sociale cittadina, e’ all’origine del depauperamento progressivo del nostro ospedale che, come un circolo vizioso, ha portato ad una riduzione continua della qualità e quantità dei servizi ospedalieri. Cosa che, ovviamente, non consente una efficace e completa tutela della salute dei cittadini, specie dei più deboli e fragili. Perciò, oggi più che mai, non solo e’ giusta ma e’ necessaria una ripresa della battaglia per il potenziamento dell’Ospedale S.Camillo in tutte le forme possibili, battaglia che sappia coniugare le esigenze di urgenza ed emergenza ad una prospettiva di servizi sanitari stabili e duraturi, utili e fondamentali per la salute della cittadinanza. E ciò, a partire dal garantire da subito i dispositivi di protezione a tutto il personale sanitario che opera dentro e fuori l’ospedale, operatori che sono in prima linea contro il coronavirus e che sono i primi a tutelare la nostra salute. E’ una battaglia da fare insieme, uniti, senza divisioni ed opportunismi elettoralistici ed ideologici, con la partecipazione della cittadinanza ed il ruolo attivo e propositivo delle istituzioni, secondo le forme possibili, anche se stiamo chiusi in casa.

Oggi più che mai, la solidarietà e l’unità di intenti non devono essere parole astratte, ma luce dei nostri comportamenti. In tal senso potrebbe essere utile un passo laterale dei politici di professione per dare spazio ed ascolto agli operatori sanitari e alla scienza medica nell’individuare servizi sanitari utili alla cittadinanza, tenendo anche conto dei danni sanitari prodotti dall’inquinamento dell’Enichem alla luce dei risultati emersi dalla scientifica Ricerca Partecipata epidemiologica.

Perciò, caro Fabio, in questo giorno, 21 Marzo 2020, a due anni dalla morte di Salvatore, il miglior modo che sento di ricordarlo e’ ripubblicare il manifesto della prima iniziativa pubblica promossa dall’associazione Lavoro&Welfare, di cui Salvatore era presidente  provinciale, a difesa dell’ospedale di Manfredonia. Salvatore sarebbe ancora qui, e’ ancora qui a dare un suo contributo al miglioramento della nostra comunità, pronto a lottare per il bene comune.

Silvio Cavicchia

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Comunicati · News

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