Domenica 24 Novembre 2024

Gli eroi degli Ospedali Riuniti di Foggia

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Gianluca Castigliego

A gennaio di quest’anno, la trasmissione “Pillole di Salute” trasmessa dall’emittente radiofonica Rete Smash e condotta da Stefania Consiglia Troiano, ospitò in studio un gruppo di infermieri (Paolo Ottavio Moneta, Giovanni Grumo, dott. Gianluca Castigliego e Antonio Basta) per parlare del 2020 l’Anno in cui l’OMS ha deciso di celebrare a livello Internazionale, la figura dell’infermiere e dell’ostetrica, SPINA DORSALE DEL SISTEMA SANITARIO PER LA COPERTURA SANITARIA UNIVERSALE. Oggi, come non mai, ci troviamo a celebrare il lavoro di questi eroi che ogni giorno combattono in prima linea contro questo piccolo e acerrimo nemico, il Coronavirus. Senza il loro sacrificio quotidiano non potremmo di sicuro, sperare di vincere contro il virus più pericoloso del nostro secolo. Abbiamo chiesto ad alcuni dei nostri ospiti infermieri di scriverci delle loro riflessioni su questo momento così delicato sia dal punto di vista umano che della loro professione.

L’invito è stato accolto con entusiasmo, perché, come dicono loro “la popolazione deve essere informata sulla situazione attuale all’interno degli ospedali solo così potrà rispondere con più determinazione ai nostri appelli.”

Giovanni Grumo dice: “Sono un ‘infermiere di Manfredonia che lavora nell’area medica del Policlinico di Foggia e precisamente nel reparto di Neurologia Universitaria. Sono uno dei tanti infermieri che prendono il pullman che ci porta al Riuniti. Anche noi abbiamo paura di prendere quel pullman che forse non ci porterà più indietro. Anche noi abbiamo paura di essere contagiati e di contagiare i nostri figli ma andiamo lo stesso sul campo di battaglia. Sembra di essere in trincea e di combattere senza le armi in quanto non abbiamo disponibilità nemmeno di maschere con filtro le ffp3 . Siamo scoperti su questo aspetto. Ecco perché mi rivolgo a tutta Manfredonia e dintorni di stare a casa per evitare il contagio. Ma soprattutto perché abbiamo pochi posti letti in terapia intensiva e non vorremmo lasciare i nostri nonni senza assistenza. Purtroppo se le cose peggioreranno faremo come hanno fanno al Nord ci saranno nuovi reparti col nome Coronarea dove i pazienti saranno sottoposti a Ossigeno terapia . Spero che le scene viste in Lombardia Dove le mie colleghe ormai allo stremo non avvengano qui. Purtroppo anche qui ci stiamo preparando al peggio. Quindi adottate le precauzioni . State a 1 metro e mezzo e 2 metri di distanza. Lavatevi spesso le mani e non toccatevi bocca,naso e occhi. Non ci sono evidenze scientifiche per abbattere questo virus e anche se non ci sono evidenze in letteratura vi potrebbe aiutare qualche busta di vitamine e integratori . La mascherina chirurgica va usata dalle persone positive e con sintomi. Non siamo Eroi ma Infermieri e convinti di ciò che facciamo.” Insomma quello che ci viene chiesto da Giovanni e i suoi colleghi è semplicemente di stare al sicuro, al riparo dal virus nelle nostre case, quello che tutti noi stiamo chiedendo loro è di salvarci, correndo ogni giorno un rischio potenzialmente letale.

Gianluca Castigliego, infermiere esperto del reparto di Rianimazione del Policlinico Riuniti di Foggia, quindi in prima linea, anzi in trincea (come lui stesso afferma), ci spiega quando sia difficile il lavoro in intensiva in questo momento. Afferma: “Ad inizio turno, in quello che già è un reparto particolare, come la rianimazione, si respira un’area di guerra! I sorrisi e i saluti che facevano parte della nostra routine, sono stati sostituiti da momenti di tensione e concentrazione. Ci si cambia velocemente, per poi entrare in zona filtro per la vestizione. Ormai sai già che stai rubando le ultime boccate d’aria fresca e non contaminate. La tuta fatta di materiale resistente ed isolante sta per avvolgerti e ancor prima di scendere nell’inferno, la temperatura all’interno della stessa tuta ha già raggiunto i 40 gradi, si soffoca e manca il respiro. Chiudi tutte le cerniere di sicurezza, hai già indossato la famosa e introvabile maschera con filtro FFP3, abbassi la visiera che proteggerà gli occhi o quel piccolo spazio che resta, metti in tensione i doppi guanti, fai un cenno al tuo collega che ti farà compagnia in trincea e ti lanci nel girone infernale, d’ora in avanti sei tu contro sua maestà CoronaVirus o Covid_19. Vi assicuro che otto ore in queste armature sono indescrivibili! Ma è il lavoro che ho scelto e altre mille volte risceglierei! Sto rischiando la vita per tutti voi, per senso del dovere, lo stesso dovere che avete voi nel accettare e mettere in pratica consigli; come quelli sopraelencati dal mio collega Giovanni, se non vorrete correre il rischio di trovarvi isolati da tutto e da tutti, passando da uno Scafandro, una sorta di casco gonfiabile, che avvolge la testa per effettuare una ventilazione ad alti flussi come la Cpap (ventilazione ad alti flussi con una pressione che ad ogni fine atto respiratorio, vi aiuta a reclutare più alveoli possibili), oppure nella peggiore delle ipotesi ricorreremo ad intubarvi (tubo oro tracheale), per permettervi di respirare! Ancor peggio, data la criticità che questo virus provoca ai nostri polmoni (si parla di polmonite interstiziale bilaterale, in sintesi QUADRO CLINICO DEVASTANTE!!!), qualora ci fosse un estremo peggioramento, ci toccherà pronarvi (mettervi in pancia in giù), con un tubo in gola per almeno 16 ore, a volte anche 24!!!”  Per questo mi preme dirvi STATE A CASA PER IL BENE VOSTRO E DI CHI VOLETE BENE. APPROFITTATENE PER STARE CON I VOSTRI PADRI, O GIOCARE ED INSEGNARE I BUONI COMPORTAMENTI RIGUARDO L’IGIENE, PARTENDO DAL CORRETTO LAVAGGIO DELLE MANI, AI PIÙ PICCOLI. Io stesso mi sono promesso che porterò informazione e progetti per le scuole materne ed elementari “sulla giusta procedura del lavaggio e igiene delle mani.” “È importante abituare i bambini già da piccoli a lavarsi bene e con regolarità le mani” puntualizza Castigliego “è il modo più efficace ed economico per prevenire piccole infezioni alla bocca e al cavo orale, influenza, malattie gastrointestinali e molte altre patologie. È dalle mani che parte tutto! Il ricavato lo devolverò alle scuole per comprare defibrillatori di ultima generazione e se ci fosse maggiore disponibilità economica, anche gel disinfettanti, ecc…”

Antonio Basta, infermiere presso l’unità di chirurgia generale del P.O. di Manfredonia precisa che l’epidemia ha solo portato alla luce una drammatica realtà che non è certo di oggi, costernata da tagli, da blocchi del turn over, da mancate assunzioni che hanno creato problemi all’intero sistema salute. Anche lui conclude esortando “Restate a casa anche per rispetto di chi non può”.

Non dimentichiamoci di loro, quando tutto sarà finito, di coloro che hanno saputo assolvere al più nobile dei doveri di un cittadino, mettendo a repentaglio la propria vita per salvare quella del loro Paese. Insieme ce la faremo! Grazie a nome di tutta l’Italia!

Stefania Consiglia Troiano Rete Smash

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Commenti

  • Grazie grazie grazie

    Anna Rosa impagnatiello 12/03/2020 21:03 Rispondi

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