Altro spregevole episodio di aggressione ai danni di un lavoratore del “Riuniti”, altra dimostrazione di “coraggiosa” vigliaccata nei confronti di chi svolge il proprio lavoro al servizio degli altri nel nostro Policlinico.
Piuttosto che dimostrare gratitudine verso chi in questi giorni si sta adoperando instancabilmente per far fronte ai bisogni di salute della intera comunità della capitanata, siamo qui a
registrare l’ennesimo, odioso ed inqualificabile atto di violenza verso un socio sanitario che svolgeva il suo lavoro cercando di limitare al minimo le possibilità di esposizioni al rischio di contagio dei pazienti ricoverati.
La Segreteria Aziendale FP CGIL, unitamente ai suoi RSU ed a tutto il Comitato degli Iscritti Aziendale, esprime profondo rammarico per quanto accaduto e massima solidarietà per il collega
vittima della vile aggressione. Il Policlinico “Riuniti” di Foggia in questi giorni sta affrontando una situazione di estrema crisi forse come mai gli era capitato in passato, e la sta affrontando attraverso una capillare organizzazione sia dal punto di vista sanitario che logistico. Le assunzioni straordinarie di personale infermieristico degli ultimi giorni lo dimostrano ampiamente. E davvero viene da chiedersi come sia possibile che una parte della cittadinanza e degli utenti di questo Policlinico (minima per fortuna), non comprendano la criticità del momento, e non riescano a mostrare un barlume di senso civico, di educazione e rispetto verso gli operatori sanitari, al fine se non altro di agevolarne il compito e non arrecare ulteriore intralcio alle già precarie e rischiose condizioni nella quale si trovano ad operare. Ai vertici amministrativi e strategici del Policlinico di Foggia, si chiede di continuare ad avere la massima attenzione per tutto quello che concerne l’aspetto organizzativo e sanitario da mettere in campo per seguitare a fronteggiare e contenere il più possibile il contagio da covid 19, ma allo stesso tempo, proprio perché la gravità del momento lo impone, si chiede di non abbassare la guardia sul fronte della sicurezza dei lavoratori. Sicurezza intesa come tutela della salute, non facendo mai venire meno la fornitura di tutti i presidi ed i dispositivi di protezione individuale previsti dalla legge. “Sicurezza” intesa anche come protezione dei lavoratori dalle minacce e dalle aggressioni verbali e fisiche che ormai stanno diventando una costante nella vita lavorativa di tutti gli operatori sanitari, a tutti i livelli. Non si può più rimanere spettatori inermi di fronte a questo continuo stillicidio di violenza, prepotenza e prevaricazione verso chi opera per garantire la salute del prossimo, mettendo a repentaglio la propria tutti i giorni. Comprendiamo benissimo che l’educazione non può certamente essere imposta per decreto, ma le azioni in difesa del personale e della sua salute ed incolumità sul posto di lavoro quelle si, vanno praticate con ogni mezzo e fuori da qualsiasi “logica” che ne limiti l’attuazione e la completa realizzazione.
La Segreteria Aziendale FP CGIL, gli RSU FP CGIL e il Comitato degli Iscritti Aziendale