Quante dichiarazioni fuorvianti sono state pubblicate sui mass media dal gestore dell’Energas, da opportunisti e fiancheggiatori! Più volte il Dottor Menale ha fatto presente che non gli è stata data la possibilità di informare l’opinione pubblica sulla bontà del suo progetto. Una breve premessa: la prima istanza di realizzazione di un megadeposito di GPL di 60.000mc nel Comune di Manfredonia, località S. Spiriticchio, risale al lontano 10 novembre 1999. Tale progetto fu solennemente bocciato dalla Regione, dal Ministero dell’Ambiente e per ben due volte dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. I decreti dei Ministeri vennero impugnati dal proponente innanzi al TAR e successivamente al Consiglio di Stato, i quali, con nostra somma meraviglia, accolsero i ricorsi annullando i decreti ministeriali e questo fu una manna piacevolmente scesa dal cielo per il ricorrente.
Claudio Marino, ingegnere dell’Energas, in un’intervista rilasciata nell’ottobre 2013, afferma: “Abbiamo riscontrato un rinnovato interesse a livello locale e così abbiamo continuato a procedere per conseguire tutta la documentazione necessaria protesa alla prossima istallazione dell’impianto”. Così, il 28 ottobre 2013, fu ripresentato il progetto facendolo passare come una grande opportunità per la collettività locale. Come previsto dalla legge, fu informata l’opinione pubblica su un quotidiano a tiratura nazionale, il “Mattino”, e su uno a livello regionale, il “Nuovo Quotidiano di Puglia”.
Senza il timore di essere smentiti, tale strategia è stata una grande furbata in quanto da informazioni ricevute dagli edicolanti di Manfredonia abbiamo saputo che il ‘‘Mattino’’ è un quotidiano non distribuito nella nostra città nel periodo invernale, che solo nel pieno periodo estivo è possibile reperire pochissime copie e non in tutte le edicole; il ‘‘Nuovo Quotidiano di Puglia’’, se pur presente nella nostra Regione, a Manfredonia non arriva. L’informazione effettuata in tal modo non ha raggiunto gli strati della popolazione. Se non si è avuta conoscenza dai giornali, Manfredonia si è resa edotta solo successivamente allorquando si è accorta che l’Energas lavorava in sordina. C’è stato un risveglio delle forze socio-culturali, sostenute anche dalla politica, che hanno
costretto la società ad intervenire con vari espedienti.
Sono di dominio pubblico:
1. i viaggi con autobus sponsorizzati dall’Energas per far conoscere a quanti ne avessero fatto richiesta, Manfredoniani e non, il deposito di GPL realizzato dall’Energas/Q8 nel sito di Napoli, senza soffermarsi sul forte degrado ambientale e sui veleni presenti in quella zona;
2. la sponsorizzazione della squadra di calcio tramite la distribuzione dei panettoni “erga omnes” durante le feste natalizie. Si credeva di comprare le coscienze dei manfredoniani, ma tale azione, che sa tanto di corruzione, ha sortito effetto contrario per la squadra locale che a fine campionato si collocava agli ultimi posti della classifica;
3. la locazione di un appartamento in Corso Manfredi che ha funzionato come punto di informazione in pieno centro cittadino, ampiamente pubblicizzato anche attraverso il suo sito; 4. l’annuncio di voler organizzare un convegno aperto al pubblico, ma fino ad oggi il tutto è rimasto in pectore;
5. varie interviste televisive;
6. spot pubblicitari pro Energas con un noto attore televisivo;
7. promesse di mari e monti ai lavoratori della Manfredonia Vetro, come se la struttura da realizzare dovesse essere una fabbrica di produzione e non un deposito di stoccaggio che tuttalpiù può offrire un esiguo numero di posti di lavoro. Tutto con l’unico scopo di accattivarsi i consensi lucrando anche sul ricatto occupazionale;
8. lettera inviata a tutti i Consiglieri comunali, quasi diffidandoli nel caso in cui avessero espresso nell’imminente convocazione del Consiglio una votazione che andasse contro gli interessi dell’Energas.
Atto oltremodo grave tanto che un consigliere, indignato, proponeva di adire le vie legali in quanto si configurava una palese irregolarità e scorrettezza da parte dell’Energas, un tentativo che poteva ledere la libertà di espressione dei consiglieri nell’adempimento dei loro doveri istituzionali;
9. lettera inviata a tutta la cittadinanza, prima del Referendum consultivo, per ammaliare le persone e convincerle a votare pro Energas. Anche questa azione ha sortito un effetto contrario. I Manfredoniani hanno detto NO all’Energas esprimendo la loro netta contrarietà con il 96%, risultato schiacciante che non lascia alcuna ombra di dubbio sulla volontà dei cittadini;
10. personaggi di un certo rilievo che nell’ombra, come dei sommergibili, hanno continuato a sostenere e pubblicizzare l’Energas. Ora in questi ultimi tempi, alcuni di essi si sono fatti vivi, noncuranti della volontà popolare e del bene comune, ma solo motivati dalla logica del profitto ad esclusivo vantaggio personale;
11. interventi pro Energas di una stampa che dà spazio a certi giornalisti, i quali a tamburo battente sbandierano ai quattro venti la bontà del progetto, senza neanche conoscerlo. Ci chiediamo se lo hanno letto. Crediamo di no. Se lo avessero fatto, si sarebbero accorti che tale progetto di “massima” altro non è che una proposta intrisa solo di idee progettuali costruite su approssimazioni e aspetti tecnici che non garantiscono la tutela dell’ambiente e la sicurezza selle persone. Dopo questo elenco, ovviamente incompleto, Dottor Menale, ci risponda. Come può affermare che è mancata l’informazione alla cittadinanza? Si faccia una ragione. Si ritiri perché il GPL, Lei lo sa bene, è in fase calante come richiesta di mercato ed è destinato, anche per ragioni fortemente ambientali, alla sua dismissione. Ma, soprattutto, si ritiri perché Manfredonia, consapevole della storia pregressa, non Le permetterà di realizzare i Suoi sogni. Accontenti il Suo collaboratore Ing. Marino, il quale in un’altra intervista ebbe a dire che se la comunità locale non avesse voluto l’impianto, ci avrebbe messo una pietra sopra. Purtroppo tale promessa si è rivelata falsa e bugiarda.