Venerdì 20 Dicembre 2024

Il Rotary Club prosegue nel suo cammino verso l’Unesco, la dott.ssa Nava a Manfredonia

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Procede il progetto del Rotary Club di Manfredonia di far entrare tra i patrimoni dell’Unesco uno dei nostri gioielli più preziosi: le Stele Daunie. A dare importanza alla cosa giunge un nuovo convegno, organizzato dallo stesso club lo scorso 1° febbraio, questa volta con un’ospite d’eccezione, la dottoressa Maria Luisa Nava, già dirigente Mibact, ma soprattutto nota archeologa e principale punto di riferimento scientifico per lo studio delle stele, oltre che erede degli studi di Silvio Ferri, che negli anni ʼ60 scoprì e portò alla conoscenza del mondo intero i noti reperti litici.

La dottoressa Nava nel suo lungo e interessante intervento ha raccontato la sua storia di giovane studentessa di archeologia che si è trovata negli anni ’60 ad affiancare uno studioso come il professor Silvio Ferri nella scoperta e nello studio delle Stele Daunie. Una storia avvincente che ha affascinato tutto il pubblico presente, ricca di aneddoti e di particolari di questo importante periodo storico che ha visto la scoperta questi importanti reperti. “Le stele Daunie rappresentano un patrimonio figurativo straordinario che non ha paragoni in tutte le culture coeve dell’Italia Antica. -Ha affermato la Nava – I Dauni avevano la grande capacità di rendere attraverso le immagini le loro emozioni, la loro vita quotidiana le loro credenze religiose, ma anche i loro sogni“. Le Stele Daunie, dunque, ci hanno lasciato delle testimonianze importantissime sui popoli che abitavano il nostro territorio secoli fa, e la dottoressa Nava ha messo in evidenza anche influenze da parte della vicina Grecia, vista le coincidenza di alcuni miti e riti che si riescono a leggere in quelle meravigliose pagine di pietra che sono le Stele.

Oggi la parte più consistente di quei ritrovamenti è custodita nel Museo archeologico Nazionale del Castello di Manfredonia, ma, come ha messo in evidenza la dottoressa Nava, molte Stele sono custodite in musei lontanissimi da Manfredonia, sicuramente arrivate in questi posti a seguito di traffici di reperti archeologici, alcune sono addirittura state sequestrate recentemente a privati.

A conclusione dell’intervento di Maria Luisa Nava, il dottor Carlo Bosna, responsabile comunicazione di Puglia Promozione, interlocutore fondamentale per il prosieguo del progetto di candidatura delle stele a patrimonio Unesco, ha confermato l’importanza di dare alle Stele Daunie questo importante riconoscimento, mettendo in evidenza il problema che la sala dove sono esposte le Stele (intitolata alla compianta Marina Mazzei, direttrice del castello dal 1993 alla sua scomparsa nel 2004), con annessa la saletta della Torre San Michele, è chiusa per restauri dal 2015. In effetti i restauri sono stati completati nel 2017, ma la sala non è stata riaperta al pubblico per problemi tecnici. Nell’estate del 2019 la sala fu visitabile per un breve periodo e solo di domenica. Sono invece aperti dal 2017 i camminamenti sulle mura del Castello. Le restanti sale sono chiuse. E questo potrebbe essere un ostacolo al processo di candidatura a patrimonio dell’Unesco.

Il presidente del Rotary Club di Manfredonia Andrea Pacilli è fiducioso, poiché ha confermato che la proposta di candidatura è stata fatta propria e sottoscritta dal distretto rotaryano ‘Progetto pluriennale Capitanata e Terre federiciane’, che riunisce diciassette Rotary club ed Inner wheel di Capitanata, nord barese e melfese, e promuove lo sviluppo del territorio attraverso azioni concrete e buone pratiche. Dunque, non più solo il club di Manfredonia, porta avanti questo importante progetto, ma tutti i club della Daunia e del nord barese.

A noi non resta che incrociare le dita.

Mariantonietta Di Sabato

 

Le stele dannie NASCOSTE nel castello di Manfredonia

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