Dieci anni di sacrifici, sudore, vittorie, rivincite, a controllare il cronometro, il tempo. Corri Genny, corri… è così che i tuoi amici nella vita, avversari nelle gare ti vogliono ricordare, mentre corri con il tuo sorriso appena accennato ma forte perché lasciavi intendere che accettavi la sfida, l’ennesima. Il tempo, non hai avuto il tempo necessario per preparare quella gara, arrivata all’improvviso circa un anno fa, lanciandoti una sfida e tu come sempre hai accettato, forse la sfida più importante. In questo anno, quando la malattia è apparsa, hai combattuto, lottato e anche se non sei arrivata al traguardo, non sei stata sconfitta, il pettorale numero 1 che i tuoi amici hanno volutamente lasciato, rappresenterà per sempre te. Una sfida impari, difficile, che ti ha visto lottare come sempre, affrontarla a viso duro, come hai sempre fatto nelle tue competizioni. Anni intensi, vissuti a macinare chilometri, tanti, come prevede una preparazione seria per affrontare… te stessa. In una maratona il vero avversario non sono i chilometri, ma la capacità di affrontarli e solo tu puoi decidere se arrivare o abbandonare, vincere o perdere. Una pioniera nel Gargano, oggi la società con cui gareggiavi in questo sport vede tantissime donne e che d’ora in poi avranno un motivo in più per gareggiare, lo faranno per te, perché tu sarai sempre al loro fianco, a “macinare” chilometri, immensa, solare, graziosa nei tuoi movimenti felpati. Quante Genny perderà ancora la nostra città? Quante Genny dobbiamo ancora piangere? Corri Genny, corri… da oggi nel nostro cielo splende una stella in più.
di Antonio Marinaro